Il presidente siriano, Ahmed al-Sharaa, ha recentemente espresso il proprio sostegno agli aggressori jihadisti, definendo le tribù beduine come un simbolo di “nobili valori e principi”. Durante il suo intervento, ha incolpato le vittime, in particolare la minoranza drusa, per gli attacchi subiti. Le sue dichiarazioni sono state accompagnate da teorie cospirative e accuse dirette contro Israele.
Commenti del ministro degli esteri israeliano
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha commentato queste affermazioni su X, sottolineando che, nella Siria sotto la guida di al-Sharaa, appartenere a una minoranza – che si tratti di curdi, drusi, alawiti o cristiani – rappresenta un grave rischio. Saar ha evidenziato come questa situazione sia stata dimostrata più volte negli ultimi sei mesi, evidenziando la crescente tensione e le difficoltà per le minoranze nel paese.
Contesto di instabilità regionale
Questi eventi si sono svolti in un contesto di crescente instabilità regionale, con l’annuncio da parte degli Stati Uniti di un accordo tra Israele e Siria che ha ulteriormente complicato le dinamiche politiche nella regione. La posizione di al-Sharaa e le sue dichiarazioni riflettono una realtà complessa, dove le minoranze si trovano a fronteggiare sfide significative e una crescente ostilità.