Elisabetta Montaldo racconta la sua Procida: un’isola tra ricordi e ispirazioni

Marianna Perrone

Luglio 19, 2025

L’albergo Eldorado, un tempo fiorente, è ormai chiuso da anni. Dalla sua entrata su via Vittorio Emanuele, si può ammirare un vasto giardino che si estende verso il cielo. Procida, con il suo caratteristico profumo di limoni e la quiete che la contraddistingue, è stata la musa ispiratrice della scrittrice Elsa Morante. Nel 1957, in una delle stanze di questo albergo, la Morante scrisse il suo celebre romanzo L’isola di Arturo, che le valse il primo premio Strega assegnato a una donna.

La letteratura e la memoria di Procida

Elisabetta Montaldo, guida esperta dell’isola, racconta come il romanzo abbia portato Procida alla ribalta internazionale. Tuttavia, la Morante non vi tornò mai più, lasciando nel suo protagonista la frase: “Non mi va di vedere Procida mentre si allontana e si confonde”. La casa di Montaldo si trova lungo la stessa via, un luogo dove vive da vent’anni. Attraverso un portone e una scalinata di un caldo rosso mattone, si accede a un giardino interno, tipico delle abitazioni locali, dove fioriscono sorprendenti oasi.

La passione di Elisabetta per l’isola affonda le radici nella sua infanzia, trascorsa con i nonni. Suo nonno, Leonardo Pescarolo, era Comandante di navi che trasportavano celebrità tra Europa e America. La sua storia d’amore con la nonna, Vera Vergani, attrice di teatro e cinema, è diventata un racconto avvincente che Montaldo ha condiviso nel suo libro Posidonia, dove esplora le amicizie illustri che hanno caratterizzato la vita della coppia.

Il legame di Elisabetta con Procida

Elisabetta Montaldo descrive come la sua famiglia sia stata felice a Genova e sull’isola del nonno, un luogo dove è tornata spesso nei momenti difficili. Nel suo romanzo Calipso, l’autrice ripercorre la sua infanzia e le sfide affrontate, sullo sfondo degli anni Settanta e Ottanta. Per lei, la casa sull’isola rappresentava un rifugio sicuro e un punto di riferimento emotivo.

Procida, vista dall’alto, presenta cinque baie e antichi crateri, offrendo un’accogliente darsena per le navi. Montaldo osserva come il mare, con la sua forza, modifichi le coste e porti un cambiamento interiore a chi scrive. La bellezza dell’isola è accentuata dalla sua architettura e dai suoi colori vivaci.

Le meraviglie di Procida

La conformazione di Procida è prevalentemente piatta, con la collina di Terra Murata che raggiunge i 91 metri. Qui si trova il Palazzo d’Avalos, costruito nel 1543 e trasformato in carcere fino al 1988. Elisabetta ricorda di aver fatto i compiti nell’ufficio del direttore del carcere, un luogo che ha segnato la sua giovinezza. La sua esperienza sull’isola è caratterizzata dal vento, che scompiglia i pensieri e le case.

Alla Marina Corricella, il pittoresco borgo dei pescatori, si trovano case colorate che rappresentano un simbolo dell’isola. Montaldo spiega che, sebbene si racconti che i marinai potessero riconoscere la loro casa dal mare grazie ai colori, questa è più una poesia che una verità storica. Le abitazioni, pur essendo un po’ caotiche, offrono un fascino unico, con il Casale Vascello che rappresenta un esempio di architettura storica.

Un patrimonio culturale da preservare

Elisabetta Montaldo, pluripremiata costumista, ha dedicato parte della sua carriera a preservare le tradizioni sartoriali dell’isola. La figura della Procidana, con il suo costume ricco di velluti e ricami d’oro, è un simbolo della cultura locale. Montaldo ha lavorato per riportare alla luce costumi tradizionali, collaborando con artigiani locali per realizzare abiti storici.

La storia della Graziella, un mito dell’isola, è stata fonte d’ispirazione per scrittori e artisti. Ogni anno, le ragazze di Procida competono per il titolo di più bella dell’isola, indossando abiti tradizionali che raccontano storie di un tempo passato. Montaldo ha riprodotto venti abiti storici, alcuni dei quali sono custoditi in case private e altri dal Comune.

Diverse iniziative culturali arricchiscono la vita dell’isola, come il Premio Procida L’isola di Arturo e il Premio Maretica, che celebrano la letteratura e l’arte. Eventi come Procida racconta permettono agli scrittori di scoprire storie locali, creando un legame profondo tra gli abitanti e la loro isola.

Dove soggiornare a Procida

Hotel La Vigna
Via Principessa Margherita 46. Situato nel centro storico, a breve distanza dal mare, l’hotel è immerso in un vigneto di 3000 mq e offre una piscina e un centro benessere. Gli ospiti possono partecipare alla vendemmia.

Dove mangiare a Procida

Ristorante La Pergola
Via Salette 10. Immerso in un giardino, il ristorante offre piatti di mare freschissimi e specialità locali come il coniglio alla procidana.

Bar del Cavaliere
Via Roma 42. Questa pasticceria è famosa per la lingua, un dolce tipico dell’isola a base di pasta sfoglia e crema.

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