La trasformazione dei corsi d’acqua urbani in spazi balneabili sta guadagnando terreno in diverse città europee. Questa iniziativa ha preso slancio dopo il progetto di ripulitura della Senna, che ha avuto il suo culmine durante le Olimpiadi di Parigi nel 2024. Un’alleanza internazionale, nota come Swimmable Cities, è stata formata per promuovere questo cambiamento, e ha già tenuto il suo primo vertice a Rotterdam, dove oltre 200 rappresentanti di più di 20 paesi si sono riuniti per discutere e celebrare l’accesso all’acqua.
Città balneabili: un cambiamento necessario dopo Parigi 2024
Il percorso verso la creazione di spazi balneabili nelle città non è privo di sfide. Tuttavia, l’aspirazione è chiara: stabilire standard internazionali per la balneabilità urbana, non solo per offrire momenti di svago a residenti e turisti, ma anche per riconsiderare il legame tra la società e i corsi d’acqua. L’accesso sicuro e gratuito all’acqua è diventato un diritto fondamentale. Matt Sykes, cofondatore di Swimmable Cities, ha sottolineato che “quando una città è balneabile, diventa anche più equa, sana e resiliente”.
In molte metropoli europee, i fiumi sono stati resi balneabili grazie a significativi investimenti pubblici, destinati alla loro pulizia e alla creazione di strutture come piscine galleggianti. Questi interventi hanno trasformato aree precedentemente inaccessibili in spazi di socializzazione e svago.
Un esempio emblematico è quello della Senna, che il 5 luglio 2025 ha riaperto al nuoto per la prima volta dal 1923, segnando un’importante eredità delle Olimpiadi di Parigi. L’area balneabile di Grenelle ha accolto nuotatori entusiasti, rappresentando un passo significativo verso la rinascita delle acque urbane.
Le città europee dove nuotare è un’esperienza unica
Parigi: il cuore della balneabilità
Parigi ha investito quasi 1,4 miliardi di euro per il restauro della Senna in vista delle Olimpiadi, realizzando enormi bacini di raccolta per le acque piovane e nuovi sistemi di filtraggio. Le nuove piscine urbane nel centro della città sono state aperte a luglio, ma sono state temporaneamente chiuse a causa di inquinamento causato da forti piogge. Le aree balneabili sorvegliate sono disponibili fino al 31 agosto e la qualità dell’acqua viene monitorata quotidianamente, limitando l’accesso a 600 bagnanti per volta.
Rotterdam: un porto che si trasforma
Rotterdam rappresenta un esempio virtuoso tra le città balneabili. Il Rijnhaven, un tempo porto industriale, è ora un’area dedicata al nuoto, con pontili galleggianti che offrono un accesso sicuro all’acqua. Questo rappresenta il solo spazio legale per nuotare nel centro della città, simbolo di una nuova era per l’urbanistica acquatica.
Copenaghen: un modello di investimento sostenibile
Copenaghen è considerata un faro di speranza per le città balneabili. Negli ultimi trent’anni, ha investito nel monitoraggio della qualità dell’acqua e nella gestione delle acque reflue. Grazie a questi sforzi, il quartiere di Islands Brygge è diventato una meta ambita per il nuoto urbano, con strutture moderne e sicure.
Zurigo: l’acqua come spazio pubblico
In Svizzera, città come Zurigo hanno reso i propri fiumi e laghi veri e propri spazi pubblici. Il fiume Limmat è un luogo dove i cittadini possono nuotare in sicurezza, mentre i lidi sul lago offrono ulteriori opportunità di svago. La qualità dell’acqua è monitorata regolarmente, garantendo un ambiente sicuro per i bagnanti.
Stoccolma: una città a misura di bagnante
A Stoccolma, la presenza di spiagge e pontili rende il nuoto accessibile a tutti. Il Brunnsviksbadet, situato nel quartiere di Norra Djurgården, è una delle spiagge più apprezzate dai residenti.
Berlino: un fiume da riscoprire
Berlino ha avviato nel 2012 il progetto Flussbad per purificare la Sprea. Oggi, la Badeschiff, una piscina galleggiante, offre ai cittadini un’alternativa sicura per il nuoto, mentre altre iniziative mirano a valorizzare il fiume come spazio pubblico.
Il diritto all’acqua pubblica: una battaglia in corso
Nel giugno 2025, una manifestazione a Berlino ha chiesto la revoca del divieto di balneazione nel centro città, sostenendo che le attuali tecnologie di monitoraggio rendono obsoleto questo divieto. I cittadini rivendicano il loro diritto di utilizzare le acque superficiali per il nuoto, senza necessità di autorizzazione. Berlino offre anche laghi come il Schlachtensee e il Strandbad Wannsee, entrambi situati nella periferia occidentale.
Monaco: il fiume Isar come risorsa
Monaco ha intrapreso un processo di rinaturalizzazione del fiume Isar, creando un parco acquatico estivo che attira molti bagnanti.
Vienna: dal Danubio al Donaukanal
A Vienna, il Danubio e il Donaukanal sono diventati luoghi di ritrovo per i bagnanti, con aree attrezzate per il nuoto e il relax.
Amsterdam: un passo avanti nel nuoto urbano
Nel 2025, Amsterdam ha aperto la piscina del porto di Binnenhaven, segnando un’importante evoluzione nel panorama del nuoto urbano.
Roma: un sogno di balneabilità per il Tevere
Anche Roma ambisce a rendere il Tevere un fiume balneabile. Il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso l’intenzione di completare i lavori necessari entro la fine di un eventuale secondo mandato. Tuttavia, gli ingenti costi e le problematiche legate all’inquinamento rappresentano sfide significative. Fino agli anni ’60, il Tevere era un luogo di balneazione comune, ma l’industrializzazione ha portato a divieti e preoccupazioni sanitarie.
