Sopravvissuta al disastro di Chernobyl perde la vita in un raid russo a Kiev

Marianna Perrone

Novembre 15, 2025

La tragica vicenda di Nataliia Khodemchuk, una donna ucraina, si intreccia con la storia di una delle più gravi catastrofi nucleari del XX secolo. Nel 1986, suo marito, Valerii Khodemchuk, perse la vita a causa dell’esplosione del reattore nella centrale di Chernobyl. Quasi quarant’anni dopo, il destino ha riservato a Nataliia un’altra drammatica sorte: è deceduta a causa delle ferite riportate durante un attacco russo avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2025. La notizia è stata riportata da fonti come Ukrainska Pravda e altri media ucraini.

La vita di Nataliia khodemchuk dopo chernobyl

Dopo la tragica morte del marito, Nataliia ha lasciato Pripiat, la città vicina a Chernobyl dove viveva con Valerii, per trasferirsi a Kiev. Qui, ha trovato rifugio in un palazzo dedicato agli ex dipendenti della centrale nucleare e alle loro famiglie. Questo luogo, che rappresentava un nuovo inizio e una speranza di ricostruzione, è diventato purtroppo teatro di un’altra tragedia. Negli ultimi giorni, la capitale ucraina è stata colpita da un massiccio bombardamento di droni e missili lanciati dalla Russia, un attacco che ha devastato numerosi edifici e causato gravi perdite umane.

La testimonianza di Tamara Krushch, giornalista della televisione nazionale ucraina Ntku, sottolinea il dramma vissuto da Nataliia. La donna, che ha sempre portato il peso della perdita del marito, ha visto la sua vita stravolta ancora una volta in un contesto di conflitto e violenza. La sua storia rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche il dolore collettivo di un popolo che continua a subire le conseguenze della guerra.

Il contesto del conflitto in ucraina

L’attacco avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2025 non è un episodio isolato, ma si inserisce in un quadro di escalation del conflitto tra Ucraina e Russia. Negli ultimi mesi, la situazione si è aggravata, con un aumento delle operazioni militari e dei bombardamenti che hanno colpito aree residenziali e infrastrutture vitali. La capitale ucraina, storicamente simbolo di resistenza, ha visto crescere la paura tra i suoi abitanti, costretti a vivere in un clima di incertezza e paura.

Il bombardamento ha provocato danni ingenti, non solo in termini di vite umane, ma anche per quanto riguarda l’infrastruttura della città. Gli edifici colpiti, tra cui quello dove viveva Nataliia, sono stati distrutti, lasciando molte famiglie senza un tetto. Le conseguenze di tali attacchi si ripercuotono sulla vita quotidiana dei cittadini, costretti a confrontarsi con una realtà sempre più difficile e pericolosa.

La storia di Nataliia Khodemchuk è una delle tante che si intrecciano con il dramma del conflitto in Ucraina, un conflitto che continua a mietere vittime e a segnare profondamente la vita di chi ne è coinvolto.

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