Attualmente, la situazione a Gaza si presenta drammatica, con la regione ridotta in macerie e la necessità di costruire uno “Stato moderno” in Palestina che diventa sempre più urgente. In questo contesto, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha recentemente celebrato il suo 90esimo compleanno, mentre continua a cercare sostegno per la sua causa. La sua recente missione a Roma, avvenuta nella settimana scorsa, ha visto incontri significativi con figure di spicco come Papa Leone XIV, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.
Un leader di lunga data
Abu Mazen, insieme a Paul Biya, presidente del Camerun di 92 anni, e Salman bin Abdulaziz Al Saud, re dell’Arabia Saudita di 89 anni, rappresenta attualmente uno dei leader più anziani a livello globale. Nato il 15 novembre 1935 a Safad, una città oggi parte di Israele, Abu Mazen si è trasferito in Siria con la sua famiglia dopo il 1948. Qui ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1958. Tra il 1957 e il 1970, ha lavorato presso il ministero della Pubblica Istruzione in Qatar. Fondatore del partito Al-Fatah, è diventato membro del Comitato Centrale nel 1964. Nel 1982, ha ottenuto un dottorato in Storia all’Università di Mosca e nel 1996 è stato eletto segretario del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp). In qualità di rappresentante dell’Olp, ha preso parte a momenti storici cruciali, inclusi i colloqui di pace di Madrid nel 1991 e quelli di Oslo nell’agosto del 1993, ratificati a settembre a Washington. Designato primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese nel 2003, è stato eletto presidente due anni dopo.
Priorità e riforme
Durante la sua visita a Roma, il 6-7 novembre 2025, Abu Mazen ha delineato le sue priorità attuali, evidenziando l’importanza di avviare riforme e organizzare elezioni entro un anno dalla conclusione del conflitto a Gaza. Ha chiarito che in questo processo non ci sarà spazio per il coinvolgimento di Hamas, un punto che ha ribadito anche durante una successiva visita a Parigi. La sua determinazione a riportare l’Autorità Palestinese al centro della scena politica è evidente, così come il suo impegno a garantire un futuro stabile e democratico per la Palestina. La situazione a Gaza e le sfide che il popolo palestinese affronta richiedono un’azione decisa e un’unità tra le forze politiche, per poter finalmente aspirare a una pace duratura e a una governance efficace.
