Sequestrate a Roma tonnellate di rifiuti tossici in un’operazione di polizia

Egidio Luigi

Novembre 5, 2025

Tonnellate di rifiuti pericolosi sono state sequestrate dalla polizia locale in diverse aree periferiche di Roma, in un’operazione che ha portato alla denuncia dei conducenti di due autocarri coinvolti in attività di smaltimento illegale. L’operazione, avvenuta nel mese di marzo del 2025, ha messo in luce gravi violazioni della normativa ambientale.

Sequestro in via nomentana

Il primo autocarro è stato fermato in via Nomentana, nei pressi del Grande Raccordo Anulare. All’interno del mezzo, gli agenti hanno trovato una tonnellata di rifiuti, comprendenti apparecchiature elettriche ed elettroniche, rottami metallici, componenti in plastica e gomma, arredi in legno e rifiuti contenenti gas ozono-alteranti. I materiali erano stati ammassati in modo da nascondere la loro natura pericolosa, con l’intento di eludere i controlli delle autorità. Durante la verifica, il conducente è stato trovato in possesso di documentazione di trasporto falsificata e incompleta. Le indagini successive hanno rivelato che i rifiuti provenivano sia da privati cittadini che da aziende, che cercavano di risparmiare tempo e denaro evitando il corretto smaltimento dei materiali.

Intervento a castel fusano

Un secondo intervento si è svolto in via della Stazione di Castel Fusano, nel Municipio X. Qui, le pattuglie del Nucleo ambiente e decoro hanno fermato un altro autocarro, condotto da un giovane imprenditore di Ardea. All’interno del veicolo sono stati scoperti rifiuti speciali pericolosi, provenienti dal settore delle autoriparazioni e autodemolizioni. Tra i materiali sequestrati vi erano componenti meccaniche contaminate, pneumatici fuori uso e parti di carrozzeria. Anche in questo caso, il mezzo di trasporto è stato sequestrato e la patente di guida del conducente è stata ritirata.

Indagini e denunce aggiuntive

Le operazioni non si sono fermate ai due autocarri. Ulteriori attività investigative hanno portato alla denuncia di altre tre persone, titolari di aziende nel settore delle lavorazioni edili, accusate di gestire in modo illecito rifiuti speciali. Queste pratiche non solo violano gli obblighi di legge, ma costituiscono anche una forma di concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nel rispetto delle normative ambientali.

Proseguimento delle indagini

Le forze dell’ordine continuano a lavorare per identificare ulteriori soggetti coinvolti in operazioni di smaltimento illegale di materiali ad alto impatto ambientale. Le indagini si concentrano su vari settori imprenditoriali, con l’obiettivo di contrastare efficacemente il fenomeno e tutelare l’ambiente. L’operazione ha messo in evidenza l’importanza della vigilanza e del rispetto delle normative per garantire la sicurezza e la salute pubblica.

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