Mamdani eletto sindaco di New York: è il primo musulmano nella storia

Marianna Perrone

Novembre 5, 2025

Un appello forte e chiaro è stato lanciato agli ebrei di New York: non votate per Zohran Mamdani. Questa dichiarazione, che ha suscitato un ampio dibattito, proviene da Israele e dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo scorso 7 novembre 2025, in una giornata di elezioni cruciali, Trump ha esortato gli elettori a riflettere attentamente sulla loro scelta, definendo Mamdani un “chiaro pericolo” per la comunità ebraica. Il presidente ha esortato i repubblicani a sostenere il rivale di Mamdani, Andrew Cuomo, sottolineando che ogni ebreo che decidesse di votare per il candidato socialista sarebbe “stupido” poiché “vi odia”. Inoltre, Trump ha minacciato di tagliare i fondi federali alla città se il candidato democratico dovesse vincere.

Dichiarazioni di Trump e del console generale di Israele

Le affermazioni di Trump sono state amplificate da quelle di Ofir Akunis, console generale di Israele a New York, che ha descritto Mamdani, 34 anni, come un “immediato pericolo per la comunità ebraica“. Queste dichiarazioni hanno acceso il clima della campagna elettorale, con i candidati che si sono affannati a cercare di conquistare il voto degli indecisi. Mentre gli elettori si accalcavano ai seggi, formando lunghe file, Mamdani ha risposto con fermezza alle critiche, affermando di non lasciarsi intimidire dalle parole del presidente. “Sono solo parole, non è legge”, ha detto, sostenendo di avere il supporto di Barack Obama, che ha elogiato la sua campagna. I recenti sondaggi lo indicavano come il favorito, con la possibilità di diventare il primo sindaco musulmano di New York, in una città dove gli ebrei rappresentano oltre il 12% della popolazione.

Competizione tra Cuomo e Mamdani

Nonostante le proiezioni favorevoli per Mamdani, la competizione è rimasta aperta fino all’ultimo. Andrew Cuomo ha ridotto il distacco nei sondaggi, alimentando le sue speranze di vittoria. Con l’appoggio di elettori repubblicani e della comunità ebraica, Cuomo ha visto un potenziale aumento delle sue possibilità di successo. “I sondaggi si stanno muovendo nella nostra direzione”, ha dichiarato, sottolineando che l’affluenza record alle urne è un segnale positivo. Cuomo ha cercato di minimizzare il sostegno di Trump, affermando che il presidente non lo appoggia realmente, ma è solo “contro Mamdani”. Ha invitato i liberal moderati a unirsi a lui, posizionandosi come un candidato moderato in contrasto con la sinistra radicale.

Implicazioni per il partito democratico

Il voto a New York ha attirato l’attenzione del partito democratico, in cerca di una rivincita dopo la sconfitta alle elezioni del 2024. L’elezione di Mamdani come sindaco, insieme alle candidature di altri liberali in New Jersey e Virginia, potrebbe fornire indicazioni sul futuro della formazione politica. Molti vedono in Mamdani e nella sua sostenitrice, Alexandria Ocasio-Cortez, una nuova generazione di leader. Tuttavia, alcuni avvertono che New York rappresenta un caso particolare, essendo una città democratica in uno Stato a maggioranza democratica. Una vittoria di Mamdani potrebbe segnalare una richiesta di cambiamento all’interno di un partito percepito come “troppo vecchio” per rappresentare le nuove generazioni.

Una vittoria di Mamdani, insieme a quelle di altri candidati democratici come Mikie Sherill e Abigail Spanberger, potrebbe ridare fiducia al partito, dimostrando che Trump ha perso il suo primo test elettorale a meno di un anno dalla sua rielezione.

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