Mercoledì 5 novembre 2025, la guerra in Ucraina segna il suo giorno 1.351. Dopo una temporanea riapertura, lo spazio aereo belga è stato nuovamente chiuso a causa dell’avvistamento di droni sopra gli aeroporti di Bruxelles e Liegi, costringendo i voli a deviare verso Germania e Olanda. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incontrato i rappresentanti della NATO, annunciando un rafforzamento del sistema di difesa aerea con l’arrivo di nuovi missili Patriot dalla Germania. Tuttavia, Donald Trump ha dichiarato che l’invio dei missili Tomahawk non è attualmente previsto, creando preoccupazioni a Kiev.
Zelensky ha inoltre espresso fiducia in un esito positivo riguardo alla relazione dell’Unione Europea sull’allargamento del 2025 e sull’adesione dell’Ucraina alla comunità europea. Dalla Russia, Dmitry Peskov ha affermato che non c’è necessità di un incontro urgente tra Putin e Trump, sottolineando la necessità di un lavoro approfondito sulle questioni relative all’accordo. Sul campo, i combattimenti continuano a intensificarsi nell’asse orientale, in particolare a Pokrovsk, mentre gli attacchi con droni proseguono nelle retrovie. In un contesto di crescente tensione, Putin ha firmato una legge che consente l’uso di riservisti per proteggere le raffinerie e le infrastrutture critiche.
La situazione attuale in Ucraina
La guerra in Ucraina continua a evolversi, con eventi significativi che si susseguono. Il 5 novembre 2025, Zelensky ha confermato l’arrivo di nuovi missili Patriot, aumentando le capacità difensive dell’Ucraina in un momento critico. Questo sviluppo è visto come una risposta necessaria alla crescente aggressività russa, soprattutto in considerazione della chiusura dello spazio aereo belga e delle minacce rappresentate dai droni. La decisione di Trump di non inviare i missili Tomahawk ha suscitato preoccupazioni tra i funzionari ucraini, che temono che l’assenza di supporto militare possa compromettere la loro posizione.
Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi diplomatici. Zelensky ha ribadito l’importanza del sostegno dell’Unione Europea, sperando in una relazione favorevole che possa portare a un’accelerazione del processo di adesione. La situazione sul campo rimane tesa, con combattimenti intensi che continuano a verificarsi, in particolare nelle aree orientali del paese. La resilienza delle forze ucraine è messa alla prova, mentre le operazioni militari russe non mostrano segni di rallentamento.
Le nuove misure di Putin
Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente firmato una legge che consente l’impiego di riservisti per la protezione delle strutture critiche, tra cui le raffinerie di petrolio. Questa norma, come riportato dalle agenzie Tass e Interfax, non prevede la coscrizione al servizio militare, ma si concentra su esercitazioni speciali per garantire la sicurezza delle infrastrutture energetiche e di trasporto. Questa mossa è vista come un tentativo di rafforzare la difesa russa in un contesto di crescente vulnerabilità .
La decisione di Putin di attivare i riservisti è un chiaro segnale della gravità della situazione. La legge mira a garantire che le risorse strategiche della Russia siano protette da potenziali attacchi esterni, in particolare in un momento in cui il conflitto in Ucraina continua a intensificarsi. Le conseguenze di questa mossa potrebbero essere significative, sia per le operazioni militari russe che per le dinamiche geopolitiche nella regione.
Con il conflitto che si protrae, la comunità internazionale rimane in allerta, pronta a rispondere a qualsiasi sviluppo che possa influenzare la stabilità dell’Europa e oltre. La tensione tra le potenze globali continua a salire, con il destino dell’Ucraina in bilico.
