Una tragica valanga ha colpito il campo base del monte yalung ri, situato in nepal, a quasi cinquemila metri di altitudine. L’incidente, avvenuto il 5 maggio 2025, ha provocato la morte di sette persone, tra cui tre cittadini italiani, un francese, un tedesco e due guide nepalesi. La notizia ha scosso l’intera comunità alpinistica, mentre le autorità locali avviano le operazioni di recupero.
La testimonianza di Isabelle Solange Thaon
Isabelle Solange Thaon, unica sopravvissuta dell’incidente, ha raccontato la sua drammatica esperienza dall’Era hospital di kathmandu. Con la voce rotta dall’emozione, Isabelle ha descritto il momento in cui la neve ha iniziato a muoversi: “Erano le nove del mattino, stavamo chiacchierando con altri alpinisti al campo base quando, all’improvviso, la neve è scivolata”. Insieme a suo marito Christian, un alpinista francese, si trovava sul lato sinistro del pendio e sono stati parzialmente colpiti dalla valanga.
I momenti successivi alla valanga
Isabelle ha proseguito il suo racconto, rievocando con angoscia i momenti successivi: “Siamo saltati tra le rocce, poi siamo stati travolti dalla neve. Christian è stato colpito alla testa e non ce l’ha fatta”. La donna ha ricevuto aiuto dal suo assistente Sunil e da Anil Chapagain, che le hanno fornito supporto per respirare e per liberarsi dallo zaino intrappolato. “Io non ero completamente sepolta, ma le altre persone lo erano, e non c’era modo di aiutarle”, ha aggiunto, esprimendo la sua impotenza di fronte alla tragedia.
Indagini e reazioni della comunità alpinistica
Le autorità nepalesi stanno attualmente indagando sulle circostanze che hanno portato a questo disastro, mentre la comunità alpinistica piange la perdita di vite preziose. La notizia della valanga ha attirato l’attenzione dei media internazionali, portando alla luce le sfide e i pericoli legati all’alpinismo in alta quota.
