Nel 2025, il noto magazine Teen Vogue, che ha operato come spin-off di Vogue dal 2003, ha annunciato la sua definitiva integrazione nel sito web della rivista principale, chiudendo così un capitolo significativo della sua storia. La decisione di assorbire il magazine, che si era distinto per il suo approccio incisivo e inclusivo, è stata attribuita a una crescente percezione di politicizzazione dei suoi contenuti.
La chiusura di Teen Vogue
La fine di Teen Vogue segna un cambiamento notevole nel panorama editoriale. La testata, che ha cessato la pubblicazione cartacea nel 2017, era diventata un punto di riferimento per le adolescenti interessate a moda, bellezza e cultura pop. Sotto la direzione di Chloe Malle, i contenuti della rivista principale saranno riorganizzati, mentre Versha Sharma, l’attuale direttrice di Teen Vogue, lascerà Condé Nast. Questa decisione ha suscitato l’indignazione dei sindacati, che sostengono che la chiusura sia stata motivata dalla volontà di ridurre il focus su tematiche politiche.
Un’evoluzione significativa
Negli anni 2000, Teen Vogue si era affermato come una versione “giovane” di Vogue, caratterizzato da un linguaggio fresco e da una presentazione visivamente accattivante. La rivista trattava principalmente argomenti legati alla moda giovanile, alla musica e al cinema. Tuttavia, dal 2015, sotto la direzione di Elaine Welteroth, il magazine ha intrapreso una trasformazione radicale. Con l’arrivo di Donald Trump alla presidenza, Teen Vogue ha ampliato i suoi orizzonti editoriali, affrontando temi di rilevanza sociale come politica, attivismo, diritti civili e questioni ambientali. Un editoriale significativo del dicembre 2016 ha accusato l’allora presidente di aver “manipolato psicologicamente l’America”, segnando un punto di svolta per la rivista.
Impatto e reazioni
Teen Vogue ha saputo attrarre un pubblico di Millennials e Gen Z, diventando un esempio di come una rivista per giovani possa evolversi in un contesto socio-politico. Articoli dedicati al movimento Black Lives Matter, ai diritti LGBTQ+ e alle questioni climatiche hanno contribuito a delineare un nuovo corso progressista. Tuttavia, la recente fusione ha destato preoccupazioni tra i membri del sindacato aziendale. Condé Nast ha dichiarato che i lettori potranno godere di un’esperienza “più uniforme”, ma il nuovo assetto editoriale ha portato all’assenza di redattori specificamente dedicati alla politica. I sindacati hanno denunciato i licenziamenti previsti, che colpiranno in particolare donne e persone di colore, compresa la redattrice politica di Teen Vogue.
La chiusura di Teen Vogue rappresenta una perdita per un settore che ha visto nel magazine un esempio di come la moda possa intrecciarsi con temi di rilevanza sociale e politica.
