Usa, un candidato di Trump si ritira dopo la diffusione di chat razziste

Egidio Luigi

Ottobre 22, 2025

Il candidato scelto da Donald Trump per dirigere l’Office of Special Counsel, figura chiave per garantire l’integrità del governo federale, ha annunciato il suo ritiro a seguito della pubblicazione di una chat sui media in cui esprimeva opinioni di stampo suprematista e dichiarava di avere “una vena nazista“. La notizia è emersa il 6 marzo 2025, a poche ore dalla prevista conferma al Senato.

Paul Ingrassia, avvocato e commentatore politico di origine italo-americana, ha comunicato attraverso un post che non disponeva del supporto necessario da parte dei repubblicani per ottenere il via libera. Il leader della maggioranza al Senato, John Thune, aveva già anticipato che la Casa Bianca avrebbe dovuto ritirare la nomina, affermando che “non sarebbe passata”. Almeno tre senatori repubblicani avevano manifestato la loro intenzione di votare contro la sua conferma.

Le dichiarazioni controverse di Ingrassia

Ingrassia ha fatto discutere per le sue affermazioni durante una chat di gruppo con altri membri del partito, rivelata da Politico. Nella conversazione, il candidato ha sostenuto che la celebrazione della festa di Martin Luther King Jr. dovrebbe essere annullata, paragonando il leader dei diritti civili a George Floyd e affermando che la sua “festa” dovrebbe essere “gettata nel settimo cerchio dell’inferno”. Queste dichiarazioni risalgono a gennaio 2024.

In un altro episodio, nel maggio 2024, Ingrassia ha commentato una collaboratrice della campagna di Trump in Georgia, sostenendo che non mostrasse sufficiente deferenza verso i Padri fondatori, in quanto “bianchi”. Un partecipante alla chat ha scherzato sulla sua affiliazione a ideologie estremiste, con Ingrassia che ha risposto candidamente: “Devo ammettere che a volte ho una vena nazista“. In un messaggio successivo, ha espresso commenti razzisti nei confronti di cinesi e indiani, riferendosi in particolare a Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza.

Connessioni con figure controverse

Le affermazioni di Ingrassia non si fermano qui. Durante la stessa conversazione di maggio 2024, ha difeso la sua posizione affermando che “difendere i nostri fondatori non è essere nazionalisti bianchi“. Ha poi condiviso un’immagine dei Padri fondatori, esprimendo il desiderio di celebrare “gli uomini bianchi e la civiltà occidentale“. Politico ha rivelato che il candidato di Trump ha avuto legami con personaggi controversi, come il suprematista bianco Nick Fuentes, noto per le sue posizioni negazioniste, e Andrew Tate, influencer di estrema destra accusato di crimini gravi nel Regno Unito.

Queste rivelazioni hanno sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione all’interno e all’esterno del partito repubblicano, mettendo in discussione la direzione e le scelte strategiche del partito in vista delle elezioni future. La situazione di Ingrassia ha evidenziato le tensioni interne tra le varie correnti del partito e ha suscitato interrogativi sulla capacità della leadership repubblicana di gestire tali controversie.

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