Ue approva la maggioranza per l’embargo sul gas russo, contrarie Ungheria e Slovacchia

Marianna Perrone

Ottobre 20, 2025

Lunedì 20 ottobre 2025, la situazione in Ucraina continua a evolversi con sviluppi significativi. I ministri dell’Energia dell’Unione Europea hanno approvato una proposta della Commissione Europea che prevede un divieto progressivo sull’importazione di gas e GNL dalla Russia. Questa decisione, presa durante una riunione a Bruxelles, stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2026 non sarà più possibile firmare nuovi contratti di fornitura. Gli accordi a breve termine attualmente in vigore dovranno concludersi entro il 17 giugno 2026, mentre quelli a lungo termine dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2027. Solo Ungheria e Slovacchia si sono opposte a questa misura.

Nel frattempo, a Washington, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Durante l’incontro, Trump ha esortato Zelensky a cedere il Donbass alla Russia, avvertendolo che, in caso contrario, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe distruggere l’Ucraina. Zelensky ha risposto attraverso i social media, affermando che “l’Ucraina non concederà mai a Putin alcuna ricompensa per i loro crimini” e ha ribadito la necessità di mantenere il supporto dei partner internazionali. Nonostante le tensioni, Zelensky ha espresso la sua disponibilità a recarsi a Budapest per un incontro con Putin. Il presidente polacco, Donald Tusk, ha dichiarato che nessuno dovrebbe esercitare pressioni su Kiev affinché ceda territori.

Le reazioni alla proposta europea

La decisione dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea ha suscitato reazioni contrastanti tra i vari Stati membri. La misura, che mira a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, è stata accolta favorevolmente da molti paesi, che vedono in essa un passo necessario per garantire la sicurezza energetica dell’Europa. Tuttavia, Ungheria e Slovacchia hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto economico che tale decisione potrebbe avere sulle loro economie, che dipendono fortemente dal gas russo. I rappresentanti di questi due paesi hanno chiesto una revisione della proposta, evidenziando la necessità di trovare soluzioni alternative che non mettano a rischio la stabilità economica interna.

In questo contesto, la Commissione Europea ha assicurato che ci saranno misure di supporto per gli Stati membri più vulnerabili, al fine di facilitare la transizione verso fonti di energia alternative. La questione energetica rimane cruciale, soprattutto in vista dell’inverno, quando la domanda di gas tende ad aumentare. La situazione attuale ha messo in evidenza l’urgenza di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e di investire in energie rinnovabili.

Il dialogo tra Trump e Zelensky

L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ha rappresentato un momento cruciale nella diplomazia internazionale riguardante la crisi ucraina. Durante la riunione, Trump ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione al conflitto, ma le sue dichiarazioni hanno sollevato preoccupazioni tra i funzionari ucraini, che temono che una concessione territoriale possa indebolire ulteriormente la posizione del loro paese. Zelensky, da parte sua, ha mantenuto una linea ferma, ribadendo che l’Ucraina non intende cedere territori in cambio di pace.

La risposta di Zelensky ha ricevuto il sostegno di molti leader internazionali, che hanno espresso la loro solidarietà nei confronti dell’Ucraina e hanno sottolineato l’importanza di mantenere un fronte unito contro l’aggressione russa. La comunità internazionale continua a monitorare da vicino la situazione, con l’obiettivo di garantire che l’Ucraina riceva il supporto necessario per affrontare le sfide attuali e future.

La giornata di oggi si chiude con un clima di incertezza, ma anche con la determinazione di continuare a lottare per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, in un contesto geopolitico sempre più complesso.

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