In difesa del Papa: il ruolo dei soldati nei secoli XVI e XVII

Egidio Luigi

Ottobre 20, 2025

Tra arte e potere, la storia dello Stato Pontificio è stata caratterizzata dalla presenza di uomini d’arma che hanno garantito la sicurezza del Papa e dei territori ecclesiastici in un periodo contrassegnato da conflitti religiosi e guerre territoriali. In questo contesto, si inserisce la mostra “In difesa del Papa”, che si svolge presso il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Promossa dalla Direzione dei Musei Vaticani in collaborazione con la Direzione delle Ville Pontificie, l’esposizione si inserisce nelle celebrazioni del Giubileo 2025. Curata da Sandro Barbagallo e Marco Iuffrida, la mostra presenta al pubblico una selezione di rari elmi originali risalenti ai secoli XVI e XVII, custoditi nelle Collezioni Storiche dei Musei Vaticani e rappresentativi della difesa del Pontefice durante l’età moderna.

Un viaggio nella storia della difesa papale

La mostra offre un’opportunità unica per osservare da vicino diversi tipi di elmi, tra cui i morioni, che oggi sono utilizzati come elmi cerimoniali dalle Guardie Svizzere del Vaticano, insieme a zuccotti, elmetti da cavallo, borgognotte e il raro taschetto pontificio a coda di gambero, appartenente a un corazziere del Seicento. Questi manufatti, che risalgono al periodo compreso tra il ‘500 e il ‘600, raccontano la storia della difesa papale, dove l’elmo non è solo un elemento di protezione, ma diventa anche un simbolo allegorico di un’autorità spirituale che, nel cuore del Rinascimento e del Barocco, si dota di una dimensione politico-militare. In questo periodo, il papato evolve in uno Stato moderno, rendendo la protezione del Pontefice una questione strategica e ideologica. Le armi esposte si trasformano in opere d’arte, inserendosi in un racconto che attraversa momenti storici significativi, dal Sacco di Roma del 1527 alla Guerra di Castro del Seicento, un’epoca in cui il potere spirituale richiede difese materiali. In questo contesto, nascono corpi scelti e si sviluppa una cultura militare caratterizzata da un’adesione incondizionata al Pontefice e dalla consapevolezza del proprio ruolo nella difesa dell’Ecclesia militans.

Un omaggio agli uomini d’arme

Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, ha descritto l’esposizione come un omaggio agli uomini d’arma che hanno servito la Sede Apostolica con disciplina e onore. Durante la presentazione, ha sottolineato che “In difesa del Papa” non è solo una mostra, ma un invito a riflettere sul significato della protezione nel tempo: una difesa che riguarda non solo il corpo, ma anche un’idea, una missione e un’istituzione millenaria.

Nella Sala dei Papi, è stato inoltre esposto un arazzo che raffigura la Conversione di Saulo, parte della serie di arazzi degli Atti degli Apostoli, destinati a decorare le pareti della Cappella Sistina. Questo arazzo, realizzato grazie al genio di Raffaello Sanzio e all’esperienza del rinomato arazziere Pieter Van Aelst, rappresenta un ciclo monumentale che illustra le storie degli Apostoli Pietro e Paolo, testimoni di fede. L’opera è curata da Alessandra Rodolfo e proviene dal Reparto Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani.

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