New York, crisi politica: il sindaco Eric Adams annuncia il ritiro a cinque settimane dal voto

Marianna Perrone

Settembre 29, 2025

A poco più di un mese dalle elezioni municipali, il sindaco di New York, Eric Adams, ha annunciato la sua rinuncia alla rielezione. La notizia, diffusa attraverso un video sui social, arriva dopo un periodo caratterizzato da scandali e un’inchiesta federale per corruzione archiviata, oltre a sondaggi che lo vedevano in difficoltà rispetto ai suoi avversari. Adams, 65 anni, continuerà a svolgere le sue funzioni fino alla scadenza del mandato, ma ha deciso di ritirarsi dalla corsa, aprendo la strada a tre candidati con visioni politiche molto diverse, in un contesto di forte cambiamento per la città.

Le motivazioni della decisione di Adams

Nel messaggio pubblicato su X (ex Twitter), Adams ha dichiarato di non sentirsi più “un candidato credibile” dopo un anno caratterizzato da scandali e speculazioni. Ha evidenziato le difficoltà nel raccogliere fondi per la campagna e il peso dell’inchiesta federale che lo aveva accusato di aver ricevuto contributi illeciti e viaggi finanziati da un funzionario turco. Sebbene l’indagine sia stata archiviata all’inizio del 2025, essa ha già influito negativamente sulla fiducia del pubblico nei suoi confronti. Adams ha affermato: “Nonostante i risultati ottenuti, non posso continuare questa campagna elettorale“, sottolineando i successi ottenuti in materia di sicurezza urbana, con il tasso di criminalità che è tornato ai livelli pre-pandemia.

Il panorama degli sfidanti per il Campidoglio

L’uscita di scena di Adams ridefinisce il quadro politico della città. Rimangono in corsa tre candidati distinti:

  • Zohran Mamdani, 33 anni, è un deputato dell’Assemblea statale e rappresenta l’ala progressista del Partito Democratico. Se dovesse vincere, diventerebbe il sindaco più giovane e liberale della città in decenni, focalizzando la sua campagna su questioni come il costo della vita e l’accesso ai servizi pubblici.
  • Andrew Cuomo, ex governatore di New York, cerca di tornare sulla scena politica dopo le dimissioni nel 2021 a causa di accuse di molestie sessuali. Si propone come l’unico centrista capace di contrastare la sinistra del partito, facendo leva sulla sua esperienza amministrativa.
  • Curtis Sliwa, leader dei Guardian Angels, rappresenta la destra newyorkese e si candida per il Partito Repubblicano. È una figura carismatica ma controversa, recentemente criticata da Donald Trump, che lo ha definito “non proprio da prima serata”.

Le reazioni dei candidati rivali

Il ritiro di Adams ha suscitato reazioni immediate tra i suoi avversari. Mamdani ha accusato Cuomo di incarnare “la vecchia politica dei privilegi e dei soldi facili”, promettendo un cambiamento radicale per New York. Cuomo ha risposto elogiando Adams per aver messo “il bene della città davanti alle ambizioni personali”, mentre il portavoce di Sliwa ha affermato che il leader repubblicano “è l’unico in grado di battere Mamdani”.

Secondo i sondaggi condotti a settembre, Mamdani risulta nettamente in testa, con Cuomo che lo segue a distanza e Sliwa più indietro. Alcuni sondaggi suggeriscono che la rinuncia di Adams potrebbe favorire Cuomo, riducendo il divario, ma la capacità di attrarre voti rimane incerta. Gli elettori si preparano a esprimere le loro preferenze il 4 novembre 2025, data cruciale per il futuro della città.

Il bilancio del mandato di Adams e le sue ombre giudiziarie

Eletto nel 2021 e insediatosi l’anno successivo, Adams è stato il secondo sindaco afroamericano di New York. Con un passato da capitano della polizia e presidente del distritto di Brooklyn, si era presentato come il candidato della sicurezza e del rilancio economico post-Covid. Tuttavia, la sua amministrazione ha subito un duro colpo a causa di dimissioni di alto profilo, indagini federali e accuse di corruzione. Sebbene non ci siano state condanne, i sospetti hanno minato la sua reputazione. Il supporto espresso a Donald Trump, in cambio della chiusura dell’inchiesta federale, ha ulteriormente allontanato parte dell’elettorato democratico.

Il ritiro di Adams non comporta la sua rimozione dalle schede elettorali, già stampate secondo le scadenze locali. Tuttavia, la sua corsa è di fatto conclusa e l’attenzione si sposta sugli altri candidati. Il voto di novembre rappresenta un momento cruciale: una competizione tra la proposta progressista di Mamdani, il ritorno al centro di Cuomo e la scommessa repubblicana di Sliwa. Per New York, reduce da anni di crisi e tensioni sociali, si tratta di un bivio significativo per il suo avvenire.

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