Il ministro del Turismo del Brasile, Celso Sabino, ha ufficialmente rassegnato le dimissioni al presidente Luiz InĆ”cio Lula da Silva. Questa scelta arriva in seguito a un ordine del partito di centro, UniĆ£o Brasil, che ha richiesto a tutti i suoi membri di lasciare le cariche governative, avvertendo che il mancato rispetto di tale direttiva avrebbe comportato l’espulsione. Sabino ha commentato: “Avrei preferito continuare il lavoro, ma rispetto la decisione del mio partito”.
Richiesta di permanenza
Lula ha chiesto a Sabino di rimanere in carica fino al 2 ottobre 2025 per assistere a diverse inaugurazioni collegate alla Cop30, un importante evento che si svolgerĆ a novembre nella cittĆ di BelĆ©m, situata nel cuore dell’Amazzonia. Questo incontro internazionale si preannuncia cruciale per il futuro della sostenibilitĆ ambientale e delle politiche climatiche.
Contesto politico
L’uscita di Sabino si colloca nel contesto del ritiro della Federazione UniĆ£o Progressista, formata dall’alleanza tra UniĆ£o Brasil e Progressistas (PP). I due partiti di centro hanno comunicato la loro decisione di disimpegnarsi dal governo in vista delle prossime elezioni del 2026, segnando un cambiamento significativo nell’attuale panorama politico brasiliano. Questo sviluppo potrebbe influenzare notevolmente le dinamiche politiche e le strategie del governo di Lula, in un periodo giĆ caratterizzato da sfide e tensioni interne.
Prospettive future
L’attenzione ora si concentra su come il governo affronterĆ le prossime settimane e quali saranno le ripercussioni di queste dimissioni sul futuro delle politiche turistiche e ambientali del Brasile.