Dal 19 settembre al 12 gennaio, il Palazzo Madama di Torino ospita la mostra “Vedova Tintoretto. In dialogo”, un evento che mette a confronto le opere di due maestri veneziani: Jacomo Robusti, noto come il Tintoretto (1518-1594), ed Emilio Vedova (1919-2006). Questa esposizione, curata da Gabriella Belli e Giovanni Carlo Federico Villa, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia. L’iniziativa intende esplorare le affinità e le differenze nelle scelte artistiche di entrambi gli artisti, partendo dai disegni giovanili di Vedova fino alle sue tele degli anni Quaranta e Cinquanta, che riflettono sull’opera del Tintoretto. Un pezzo chiave dell’esposizione è l’Autoritratto del 1588 del Tintoretto, in prestito straordinario dal Musée du Louvre.
Matthias stom a brescia
La Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, dal 18 settembre al 15 febbraio, presenta la prima rassegna internazionale dedicata a Matthias Stom (1600-1650), un pittore caravaggesco fiammingo. Curata da Gianni Papi, la mostra “Matthias Stom. Un caravaggesco nelle collezioni lombarde” riunisce tutte le opere conservate nella regione lombarda di questo artista, la cui vita e carriera rimangono avvolte nel mistero nonostante l’evidente qualità dei suoi dipinti. L’esposizione offre un’opportunità unica per approfondire la figura di Stom e il suo contributo alla tradizione caravaggesca.
Pino musi a lecce
La Fondazione Biscozzi Rimbaud di Lecce dedica la mostra “Pino Musi. Polyphonia”, curata da Stefania Zuliani, aperta dal 20 settembre al 6 gennaio. L’esposizione comprende un insieme di 56 opere e un film di 25 minuti, realizzato appositamente per l’occasione. Questo progetto rappresenta una ricerca iniziata nel 2028, in cui l’artista visivo e fotografo esplora i margini delle metropoli in espansione e il nostro modo di percepire lo spazio urbano contemporaneo. Il lavoro di Musi invita i visitatori a riflettere sulla relazione tra arte e ambiente urbano.
Pietro bellotti a venezia
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia ospitano, dal 19 settembre al 18 gennaio, la mostra “Stupore, realtà , enigma. Pietro Bellotti e la pittura del Seicento a Venezia“. Curata da Francesco Ceretti, Michele Nicolaci e Filippo Piazza, l’esposizione si concentra sulla figura del pittore bresciano, che ha trascorso gran parte della sua carriera a Venezia. Attraverso un confronto tra opere significative, come l’Autoritratto come allegoria dello Stupore e Popolani all’aperto, la mostra illustra le caratteristiche distintive dell’arte di Bellotti, contribuendo a una maggiore comprensione del suo lavoro e del contesto artistico del Seicento.
Daniela volpi a milano
Palazzo Pirelli a Milano ospita, dal 15 al 26 settembre, la personale “Trasformazione” di Daniela Volpi, curata da Ivan Quaroni. Questa esposizione si concentra sulla rappresentazione del corpo femminile, plasmato in relazione all’ambiente circostante. Volpi esplora anche l’uso di materiali inediti, come ruggine e cemento, accanto agli acrilici, per evocare l’atmosfera urbana e artificiale della contemporaneità . L’opera di Volpi stimola una riflessione sul corpo e sul suo rapporto con lo spazio.
Francesco petrone a pieve santo stefano
Al Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano, dal 20 settembre, Francesco Petrone presenta il progetto “Se queste parole potessero parlare”, curato da Chiara Guidoni. Dopo un periodo di residenza all’Archivio Diaristico Nazionale, l’artista ha selezionato 41 testimonianze da un vasto archivio di oltre diecimila documenti, riproducendole con la grafia originale su una porta di vetro alta 3 metri. Quest’opera, destinata a diventare parte permanente del museo, rappresenta l’impegno di Petrone nel preservare e raccontare storie attraverso l’arte.
Monumenti di spagnoli a roma
Roma ospita un’importante esposizione che esplora l’eredità storico-artistica spagnola nella capitale. La mostra “Monumenti di spagnoli a Roma. Passato e presente di un paesaggio culturale” si svolge in due sedi: l’Instituto Cervantes di Roma dal 11 settembre al 15 ottobre e l’Accademia di Spagna, in concomitanza. L’esposizione si basa sull’opera di ElÃas Tormo y Monzó, pubblicata tra Roma e Madrid nel 1940 e 1942, e mira a far luce sulla presenza e l’influenza della cultura spagnola nella storia artistica di Roma.