È proseguita ieri, 24 gennaio 2025, la serie di manifestazioni accese davanti al Bell Hotel, situato nel sobborgo di Epping, Londra. Questa struttura è attualmente adibita ad accogliere richiedenti asilo, e le proteste, iniziate il 13 luglio dell’anno scorso, hanno preso una piega violenta dopo l’arresto di un uomo di 41 anni originario dell’Etiopia, accusato di molestie sessuali.
Manifestazioni e tensioni sociali
Nel corso della giornata, si sono affrontati due gruppi contrapposti: da un lato, circa 300-400 manifestanti con bandiere britanniche, che hanno chiesto la chiusura dell’albergo e lo spostamento dei migranti, esprimendo preoccupazioni per la sicurezza dei bambini. Dall’altro, circa duemila contro-manifestanti, che hanno ribadito il loro sostegno ai rifugiati, sostenendo che “i rifugiati sono benvenuti qui”. La polizia ha dovuto intervenire creando un cordone di separazione per evitare che la tensione degenerasse in violenza.
Situazione attuale e preoccupazioni
La situazione rimane tesa, alimentata dalla paura che nel Regno Unito possano verificarsi nuovi disordini simili a quelli avvenuti un anno fa in diverse città, in seguito all’omicidio di alcune bambine a Southport, nel nord dell’Inghilterra.
Decisioni politiche e monitoraggio
Recentemente, il consiglio comunale di Epping, sotto la guida del partito Tory, ha approvato all’unanimità una mozione che richiede al governo del premier laburista Keir Starmer la chiusura “immediata e permanente” del Bell Hotel. Le autorità locali hanno evidenziato che la presenza di richiedenti asilo sta generando crescente tensione nella comunità. La situazione, quindi, continua a essere monitorata con attenzione, mentre le manifestazioni si susseguono, riflettendo un clima di forte divisione sociale.