Israele ha superato un’altra soglia critica, secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali. Il 15 luglio 2025, la Chiesa della Sacra Famiglia, l’unico luogo di culto cattolico all’interno della Striscia di Gaza, è stata colpita da un proiettile dell’IDF durante le prime ore del mattino, subito dopo la celebrazione della messa. Questo attacco ha provocato la morte di tre persone e ha lasciato altre nove ferite, con una di esse in condizioni critiche e due in gravi difficoltà.
Tra i feriti, si segnala anche il parroco, il padre argentino Gabriel Romanelli, che ha riportato una lieve ferita a una gamba. Il papa Francesco, che aveva mantenuto un contatto costante con Romanelli per avere notizie della comunità cristiana locale, è stato informato dell’incidente. Anche il nuovo papa Leone XIV ha espresso il suo dolore, rinnovando un appello per un immediato cessate il fuoco e sottolineando l’importanza del dialogo e della riconciliazione.
Le reazioni internazionali all’attacco
In seguito all’incidente, fonti vicine al Patriarcato di Gerusalemme hanno riferito che Israele ha cercato di giustificarsi parlando di un “errore di tiro”. L’esercito israeliano ha comunicato l’intenzione di indagare sulle circostanze che hanno portato all’attacco. Il ministero degli Esteri di Israele ha dichiarato che il paese non mira mai a colpire chiese o luoghi di culto e si rammarica per i danni causati a siti religiosi e civili non coinvolti nel conflitto. Tuttavia, queste affermazioni non hanno placato l’indignazione della comunità internazionale, che sta assistendo a un numero crescente di vittime civili nella guerra condotta dal primo ministro Benyamin Netanyahu contro Hamas.
La premier italiana Giorgia Meloni ha descritto l’attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia come “inaccettabile”, sottolineando che nessuna azione militare può giustificare tali attacchi contro la popolazione civile. Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha espresso la sua preoccupazione, chiedendo chiarezza sulla responsabilità dell’incidente in una conversazione telefonica con il suo omologo israeliano Gideon Sa’ar.
Le richieste di intervento e la situazione a Gaza
La Francia ha sollecitato un immediato cessate il fuoco e ha definito “inammissibile” l’attacco alla chiesa, che è sotto la protezione storica del paese grazie a un accordo risalente ai primi anni del ‘900. Le immagini della Chiesa della Sacra Famiglia mostrano evidenti segni di danno, con la parte alta della facciata annerita, mentre la croce è rimasta intatta.
Tra le vittime dell’attacco si trovano Saad Issa Kostandi Salameh, 60 anni, portiere della parrocchia, e due donne: Foumia Issa Latif Ayyad, un’anziana di 84 anni, e Najwa Abu Dawud, che è deceduta poche ore dopo l’incidente. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, guidato dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha condannato fermamente l’attacco, sottolineando che questa tragedia non è isolata, ma si inserisce in un contesto di sofferenza e distruzione che colpisce Gaza da lungo tempo. Negli ultimi 21 mesi di conflitto, oltre 58.000 vite sono state spezzate e la richiesta di un intervento immediato da parte della comunità internazionale si fa sempre più pressante.