L’Onu lancia un appello umanitario per combattere l’apatia globale nel 2026

Marianna Perrone

Dicembre 8, 2025

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per l’indifferenza globale nei confronti della sofferenza di milioni di individui in tutto il mondo. Durante una conferenza stampa tenutasi a New York il 15 gennaio 2025, il responsabile delle operazioni umanitarie, Tom Fletcher, ha denunciato l’”apatia” che caratterizza l’attuale situazione. In questo contesto, l’Onu ha lanciato un appello per i finanziamenti umanitari relativi al 2026, un piano significativamente ridotto a causa della diminuzione delle risorse disponibili.

La necessità di interventi umanitari

Fletcher ha sottolineato che “questa è un’epoca di brutalità, impunità e indifferenza”, evidenziando la necessità urgente di interventi umanitari. Il piano presentato prevede la raccolta di almeno 23 miliardi di dollari, con l’obiettivo di fornire assistenza a circa 87 milioni di persone in situazioni critiche in diverse regioni del mondo, tra cui Gaza, Sudan, Haiti, Myanmar e Ucraina. La riduzione della richiesta di finanziamenti riflette una realtà allarmante, in cui le crisi umanitarie continuano a crescere, ma le risorse disponibili per affrontarle sono in calo.

Le crisi nei paesi colpiti

La situazione è particolarmente grave in paesi come Gaza, dove il conflitto e le difficoltà economiche hanno portato a una crisi umanitaria senza precedenti. In Sudan, la guerra e l’instabilità politica hanno aggravato le condizioni di vita della popolazione. Haiti, già colpita da disastri naturali e instabilità, affronta ora ulteriori sfide legate alla povertà e alla violenza. Anche in Myanmar, la crisi dei rifugiati e le violazioni dei diritti umani continuano a destare preoccupazione. Infine, l’Ucraina sta ancora affrontando le conseguenze del conflitto in corso, che ha causato migliaia di sfollati e ha messo a dura prova le infrastrutture.

Mobilitare la comunità internazionale

L’appello dell’Onu rappresenta un tentativo di mobilitare la comunità internazionale e di richiamare l’attenzione sui bisogni urgenti di queste popolazioni vulnerabili. La speranza è che, nonostante le difficoltà, si possa generare un rinnovato impegno per affrontare le crisi umanitarie e garantire un futuro migliore per milioni di persone in difficoltà.

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