Gip di Roma: il primario gestiva la destinazione dei pazienti ricoverati

Marianna Perrone

Dicembre 8, 2025

Il primario di Nefrologia dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, Roberto Palumbo, è stato recentemente arrestato per corruzione. Secondo quanto riportato dal giudice per le indagini preliminari di Roma, Palumbo aveva il compito di gestire l’invio dei pazienti verso diversi centri, indirizzandoli in modo da massimizzare i profitti per la Dilaeur, una struttura di cui detiene il 60% delle quote. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato, mentre il medico riceveva una tangente. Anche l’imprenditore Maurizio Terra ha subito la misura dei domiciliari, con il giudice che ha sottolineato la gravità delle accuse.

Dettagli sull’arresto e le ammissioni

Il gip ha evidenziato che Terra ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità, fornendo dettagli che hanno contribuito a chiarire la situazione. Durante l’interrogatorio, Palumbo si è mostrato inizialmente reticente, ma ha successivamente riconosciuto alcune responsabilità nel corso dell’udienza di convalida. Il giudice ha messo in evidenza come il legame tra la funzione di Palumbo e il pagamento ricevuto sia evidente, sottolineando che il primario aveva la possibilità di facilitare l’invio dei pazienti alla Dilaeur, società di cui è di fatto il principale azionista.

Le dichiarazioni di Maurizio Terra

Nel provvedimento, il giudice ha spiegato che l’imprenditore ha dimostrato una maggiore trasparenza riguardo alle proprie responsabilità. Ha rivelato elementi chiave per la ricostruzione dei fatti, mostrando una sorta di sollievo nel vedere emergere la vicenda, che gli ha permesso di allontanarsi da procedure e obblighi che percepiva come imposizioni. Terra ha affermato che la titolarità del 60% delle quote era stata imposta e che la sua partecipazione si era sviluppata nel tempo in modo non voluto, senza portargli alcun vantaggio.

Il profilo di Roberto Palumbo

Per quanto riguarda Roberto Palumbo, il giudice ha sottolineato che le sue dichiarazioni hanno contribuito a una comprensione più accurata dei fatti. Tuttavia, la sua condotta è stata valutata come più grave, poiché le accuse evidenziano una costanza di comportamenti illeciti, suggerendo una personalità incline a commettere reati di questo tipo. Nonostante abbia dichiarato di non voler mantenere il ruolo di direttore della struttura e di voler lasciare il settore pubblico, Palumbo ha continuato a esercitare il suo potere all’interno dell’ospedale per anni, rimanendo attivo nella struttura pubblica.

La situazione attuale del primario di Nefrologia e dell’imprenditore coinvolto rimane sotto attenta osservazione, mentre le indagini continuano a svelare ulteriori dettagli su questa vicenda di corruzione che ha scosso il sistema sanitario romano.

×