Hamas si dichiara disposto a deporre le armi in cambio della fine dell’occupazione

Marianna Perrone

Dicembre 6, 2025

Hamas ha recentemente comunicato la sua disponibilità a trasferire le armi detenute nella Striscia di Gaza all’Autorità Palestinese, ma solo a condizione che l’esercito israeliano interrompa l’occupazione del territorio. Questa dichiarazione è stata rilasciata dal capo negoziatore di Hamas e leader di Gaza, Khalil al-Hayya, il 6 dicembre 2025.

La posizione di hamas sulle armi

Khalil al-Hayya ha affermato che le armi di Hamas sono direttamente collegate all’esistenza dell’occupazione israeliana e dell’aggressione subita dai palestinesi. Durante un’intervista, il leader ha sottolineato che, se l’occupazione dovesse cessare, le armi verrebbero consegnate sotto il controllo di uno Stato palestinese sovrano e indipendente. Questa posizione rappresenta un passo significativo nel contesto del conflitto israelo-palestinese, poiché implica una disponibilità da parte di Hamas a cooperare con l’Autorità Palestinese, a patto che vengano rispettate le condizioni fondamentali legate alla sovranità e all’indipendenza.

L’ufficio di Hayya ha chiarito, in un comunicato all’Afp, che il riferimento a uno Stato palestinese implica una chiara intenzione di stabilire un’entità statale riconosciuta, in grado di esercitare il controllo sulle armi e sulla sicurezza all’interno del territorio. Questa richiesta è stata accolta con attenzione da vari osservatori della situazione, che vedono in essa un potenziale punto di svolta nei rapporti tra Hamas e l’Autorità Palestinese.

La proposta di monitoraggio internazionale

In aggiunta alla proposta di disarmo, Khalil al-Hayya ha espresso la disponibilità di Hamas ad accettare il dispiegamento di forze delle Nazioni Unite nella regione. Queste forze avrebbero il compito di monitorare i confini e garantire il rispetto del cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, il leader di Hamas ha chiarito che il gruppo non è disposto ad accettare una forza internazionale con l’incarico specifico di disarmare l’organizzazione.

Questa posizione riflette una strategia di Hamas volta a mantenere il controllo sulle proprie armi, mentre si cerca di legittimare la propria esistenza e il proprio ruolo all’interno del panorama politico palestinese. La proposta di monitoraggio internazionale potrebbe rappresentare un’opportunità per la comunità internazionale di svolgere un ruolo attivo nel processo di pace, ma resta da vedere come reagirà Israele a queste dichiarazioni e quali saranno le ripercussioni sul terreno.

La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere complessa e tesa, con le dichiarazioni di Hamas che aggiungono un ulteriore elemento di incertezza alle dinamiche già fragili tra le diverse fazioni palestinesi e Israele. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se queste aperture al dialogo porteranno a sviluppi significativi nella ricerca di una soluzione duratura al conflitto.

×