Taiwan: la Cina intensifica i preparativi per un’azione militare, avvertendo contro ingerenze esterne

Egidio Luigi

Novembre 26, 2025

Il presidente di Taiwan, William Lai, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo ai crescenti preparativi militari della Cina, avvertendo che Pechino sta accelerando i suoi sforzi per esercitare il controllo sull’isola. Durante una conferenza stampa tenutasi a Taipei, Lai ha sottolineato la necessità per le forze armate taiwanesi di raggiungere un elevato stato di prontezza in vista di un potenziale intervento militare cinese previsto entro il 2027, anno che segnerà il centenario dell’Esercito popolare di liberazione. Il presidente ha affermato che l’amministrazione di Taiwan continuerà a opporsi a qualsiasi tentativo di repressione e a lavorare per una preparazione al combattimento ottimale nei prossimi due anni.

Lai ha dichiarato che le minacce provenienti dalla Cina verso Taiwan e l’intera regione indo-pacifica stanno aumentando. Ha evidenziato come recenti intrusioni militari e campagne di disinformazione abbiano colpito non solo Taiwan, ma anche il Giappone e le Filippine, generando preoccupazione tra le nazioni della zona. Secondo il presidente, Taiwan deve dimostrare determinazione e responsabilità nella propria autodifesa, considerando la sua posizione strategica all’interno della catena di isole che si estende dal Giappone alle Filippine. Lai ha anche menzionato l’importanza di contrastare la “guerra psicologica” di Pechino, che mira a indebolire l’unità taiwanese, e ha annunciato che il governo intensificherà la consapevolezza pubblica riguardo ai tentativi di interferenza cinese, specialmente in occasione di eventi cruciali e elezioni.

La Cina avverte: pronte a “stroncare qualsiasi ingerenza straniera”

La Cina ha risposto con fermezza alle preoccupazioni espresse da Taiwan, dichiarandosi pronta a “stroncare qualsiasi ingerenza straniera” nelle questioni relative all’isola. Questo avvertimento è arrivato dopo l’annuncio del Giappone riguardo al dispiegamento di missili sulla vicina isola di Yonaguni. Durante una conferenza stampa a Pechino, il portavoce dell’Ufficio cinese per gli Affari di Taiwan, Peng Qingen, ha affermato che la Cina possiede la determinazione e le capacità necessarie per difendere la propria sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Ha descritto il posizionamento di armi offensive giapponesi nelle vicinanze di Taiwan come un atto estremamente pericoloso, capace di creare tensioni e di provocare conflitti militari.

Il ruolo di Tokyo

Pechino considera Taiwan parte integrante del proprio territorio e non esclude l’uso della forza per esercitare il controllo sull’isola. Il governo di Taipei, dal canto suo, respinge questa rivendicazione e sostiene che solo il popolo taiwanese ha il diritto di decidere il proprio futuro. Il 23 novembre, il ministro della Difesa giapponese, Shinjiro Koizumi, ha annunciato il piano di schierare missili superficie-aria a medio raggio sull’isola di Yonaguni, come parte di un più ampio rafforzamento della rete di difesa giapponese nelle isole meridionali. Tale decisione riflette le crescenti preoccupazioni di Tokyo riguardo alla potenza militare della Cina e alla possibilità di uno scontro legato a Taiwan.

Queste preoccupazioni sono state amplificate da recenti dichiarazioni della prima ministra giapponese, Sanae Takaichi, che il 7 novembre aveva ipotizzato un intervento militare giapponese in caso di attacco cinese a Taiwan, scatenando una reazione negativa da parte di Pechino. Interrogato sulle conseguenze per Yonaguni in caso di crisi a Taiwan, il ministro Koizumi ha preferito non commentare scenari ipotetici. Prima di visitare Yonaguni, Koizumi ha anche ispezionato le basi militari di Ishigaki e Miyako, dove sono presenti missili antinave e strutture per la sorveglianza aerea, rispettivamente. Ulteriori installazioni giapponesi e statunitensi sono situate sull’isola di Okinawa, a est di Taiwan.

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