Nigeria: liberate 24 studentesse sequestrate il 17 novembre scorso

Egidio Luigi

Novembre 26, 2025

Il 26 novembre 2025, le autorità nigeriane hanno annunciato la liberazione di ventiquattro studentesse rapite da uomini armati il 17 novembre in una scuola secondaria femminile nello stato di Kebbi, situato nel nord-ovest della Nigeria. Il presidente Bola Tinubu ha espresso le sue congratulazioni per il ritorno delle alunne, sottolineando l’importanza di tale evento in un comunicato diffuso da Bayo Onanuga, consigliere speciale del presidente.

Il rapimento delle studentesse

Il drammatico episodio ha avuto luogo il 17 novembre 2025, quando un gruppo di terroristi ha attaccato una scuola secondaria femminile a Maga, nel Kebbi, portando via le studentesse in un’azione che ha suscitato grande preoccupazione a livello nazionale e internazionale. La Nigeria ha vissuto in passato episodi simili, ma il rapimento di queste ragazze ha riacceso i timori riguardo alla sicurezza nelle scuole, specialmente per le ragazze. Le autorità locali hanno immediatamente avviato operazioni di ricerca e salvataggio, mobilitando forze di sicurezza e risorse per garantire il ritorno delle ragazze.

Le operazioni di salvataggio

Dopo giorni di intensa attività di ricerca, le forze di sicurezza nigeriane sono riuscite a localizzare e liberare le ventiquattro studentesse. I dettagli sulle modalità di salvataggio non sono stati divulgati, ma il presidente Tinubu ha elogiato il lavoro delle forze di sicurezza e ha ribadito l’impegno del governo nel garantire la sicurezza delle scuole e dei giovani. La liberazione delle ragazze è stata accolta con gioia dalle famiglie e dalla comunità, che hanno vissuto giorni di angoscia e preoccupazione.

Le conseguenze sociali e politiche

Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle scuole e sulla gestione delle minacce terroristiche in Nigeria. Le autorità stanno affrontando crescenti pressioni per migliorare le misure di sicurezza nelle istituzioni educative, specialmente dopo che il rapimento ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. La liberazione delle studentesse potrebbe portare a una rinnovata attenzione verso le politiche educative e di sicurezza, con l’obiettivo di proteggere le giovani dalle minacce di violenza e rapimento.

La vicenda ha anche riacceso il dibattito sulle responsabilità del governo nel garantire la sicurezza dei cittadini e nel prevenire atti di terrorismo. Le organizzazioni per i diritti umani e i gruppi di attivismo hanno chiesto un impegno maggiore da parte del governo per affrontare le cause profonde della violenza e per garantire un ambiente sicuro per l’istruzione delle ragazze, un tema di fondamentale importanza per lo sviluppo del paese.

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