Corea del Sud: richiesta di 15 anni di carcere per l’ex premier Han Duck-soo

Egidio Luigi

Novembre 26, 2025

Un team di procuratori speciali della Corea del Sud ha avanzato una richiesta di condanna a 15 anni di reclusione per l’ex primo ministro Han Duck-soo. Le accuse nei suoi confronti riguardano un presunto coinvolgimento nell’introduzione della legge marziale durante il governo dell’ex presidente Yoon Suk Yeol. La notizia è stata riportata dall’agenzia Yonhap, che ha fornito dettagli sull’udienza finale del processo, tenutasi il 26 novembre 2025 presso il Tribunale distrettuale centrale di Seul.

Dettagli del caso

La richiesta di pena è stata presentata durante l’udienza conclusiva, un momento cruciale per il processo che ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Han Duck-soo, che ha ricoperto la carica di primo ministro dal 2007 al 2008, è accusato di aver sostenuto l’imposizione della legge marziale, una misura controversa che ha sollevato preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti umani e alla democrazia in Corea del Sud. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di chiarire il ruolo di Han nell’implementazione di tali misure, considerate da molti un attacco alla libertà civile.

Contesto politico

Il governo di Yoon Suk Yeol, in carica dal 2022, ha affrontato numerose critiche per la sua gestione della sicurezza interna e per l’uso della legge marziale. Gli eventi che hanno portato a questa misura risalgono a un periodo di crescente tensione sociale e proteste contro il governo, che hanno fatto emergere preoccupazioni riguardo alla stabilità politica del paese. L’accusa di Han Duck-soo si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sulla governance e sui diritti civili in Corea del Sud, un paese che ha visto una transizione verso la democrazia solo negli ultimi decenni.

Reazioni e implicazioni

La richiesta di condanna ha suscitato reazioni contrastanti tra i cittadini e gli esperti di diritto. Alcuni sostengono che la punizione di un ex leader politico possa stabilire un precedente importante nella lotta contro la corruzione e l’abuso di potere, mentre altri avvertono che potrebbe portare a ulteriori divisioni politiche e sociali. La questione della responsabilità politica è al centro del dibattito, con molti che chiedono maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei funzionari pubblici.

Il processo di Han Duck-soo rappresenta quindi non solo un caso giudiziario, ma anche un test cruciale per la democrazia sudcoreana e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La decisione finale del tribunale potrebbe avere un impatto significativo sulla direzione politica futura del paese e sul modo in cui vengono gestite le crisi di governo.

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