Le tensioni diplomatiche tra Cina e Giappone continuano a crescere, in particolare a causa delle recenti pressioni esercitate da Pechino riguardo alla questione di Taiwan. Questa situazione ha portato a un significativo deterioramento delle relazioni bilaterali, evidenziato durante il recente G20 tenutosi in Sudafrica. Le frizioni si sono ora spostate all’interno delle Nazioni Unite, dove l’ambasciatore giapponese, Kazuyuki Yamazaki, ha inviato una lettera al Segretario generale Antonio Guterres per contestare la richiesta cinese di ritrattare le affermazioni fatte dalla premier giapponese Sanae Takaichi.
Controversia sulla dichiarazione di Takaichi
La controversia è scoppiata in seguito a una dichiarazione rilasciata da Takaichi il 7 novembre, in cui definiva un potenziale attacco cinese a Taiwan come una “situazione minacciosa per la stessa sopravvivenza del Giappone“. Questa affermazione è stata interpretata da Pechino come un segnale di una possibile cooperazione militare tra il Giappone e gli Stati Uniti nel caso di un blocco marittimo o altre forme di coercizione nei confronti dell’isola, considerata parte integrante del territorio cinese. Durante il vertice di Johannesburg, non c’è stato alcun contatto diretto tra la premier giapponese e il premier cinese Li Qiang, come riportato dalla stampa locale.
Critiche da parte della Cina
In risposta, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha intensificato le sue critiche nei confronti di Takaichi, accusandola di aver “oltrepassato una linea rossa” e di aver inviato un messaggio fuorviante riguardo alla questione di Taiwan. Nonostante l’assenza di dialogo diretto, Takaichi ha ribadito l’intenzione del Giappone di costruire relazioni “vantaggiose, costruttive e stabili” con la Cina, pur sottolineando la necessità di esprimere chiaramente le proprie posizioni.
Misure restrittive e posizione del Giappone
Le misure restrittive adottate da Pechino comprendono anche inviti ai cittadini cinesi a riconsiderare i viaggi nel Paese del Sol Levante e la reintroduzione del divieto sull’importazione di prodotti ittici giapponesi. Da parte sua, Tokyo ha categoricamente rifiutato le richieste di ritrattare le dichiarazioni della premier, sostenendo che le sue parole riflettono una posizione di lungo periodo sulla sicurezza nazionale. In passato, i leader giapponesi hanno sempre manifestato preoccupazione per la crescente pressione militare cinese su Taiwan, senza però chiarire pubblicamente come il Giappone risponderebbe a un eventuale conflitto.
