La recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito un importante principio riguardante il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. La decisione, emessa il 15 gennaio 2025, si riferisce al caso di due cittadini polacchi che, sposatisi in Germania, hanno richiesto la trascrizione del loro matrimonio nel registro civile polacco. Questo riconoscimento è fondamentale per garantire che le loro nozze siano valide nel loro paese d’origine.
Il rifiuto delle autorità polacche
Le autorità competenti in Polonia hanno inizialmente negato la richiesta dei due coniugi, giustificando la loro posizione con l’assenza di una legge nazionale che riconosca il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Tuttavia, la Corte di Giustizia ha risposto a una questione pregiudiziale sollevata da un giudice polacco, evidenziando che il rifiuto di riconoscere un matrimonio legalmente contratto in un altro Stato membro viola i diritti fondamentali sanciti dal diritto dell’Unione. In particolare, la Corte ha sottolineato come tale rifiuto contrasti con il diritto alla libertà di circolazione e al rispetto della vita privata e familiare.
Obbligo di riconoscimento da parte degli Stati membri
La Corte ha chiarito che gli Stati membri sono obbligati a riconoscere, per l’esercizio dei diritti conferiti dal diritto dell’Unione, lo stato coniugale acquisito in modo legittimo in un altro Stato membro. Questo principio è stato ribadito nel contesto di un caso che risale al 2018, dimostrando come le normative nazionali in materia di matrimonio debbano essere compatibili con le disposizioni europee. Sebbene gli Stati membri detengano la competenza in materia di legislazione matrimoniale, sono tenuti a rispettare il diritto dell’Unione durante l’esercizio di tale competenza.
Diritti dei cittadini dell’Unione Europea
I coniugi coinvolti nel caso hanno diritto di circolare e soggiornare nel territorio degli Stati membri dell’Unione e di condurre una vita familiare normale. La Corte ha evidenziato l’importanza di garantire che, quando le coppie creano una vita familiare in un paese ospitante, abbiano la certezza di poter continuare tale vita al loro ritorno nel paese d’origine. Questo aspetto è cruciale per il riconoscimento dei diritti dei cittadini europei e per la protezione della loro vita familiare, sottolineando il ruolo fondamentale della Corte di Giustizia nel tutelare i diritti individuali all’interno dell’Unione.
