Il presidente della Regione più giovane in carica, Alberto Stefani, ha dedicato il suo primo pensiero alla nonna, che ha affrontato una notte difficile. Stefani, che ha compiuto 33 anni l’8 gennaio 2025, ha vinto nettamente le elezioni in Veneto, come previsto. La vittoria della Lega è stata sorprendente, con il partito che ha quasi raddoppiato i consensi di Fratelli d’Italia, contrariamente alle aspettative di una competizione serrata. Questo risultato rappresenta una soddisfazione particolare per Stefani, che cinque anni fa era stato nominato commissario e nel 2023 è diventato segretario regionale della Liga Veneta. Matteo Salvini, leader nazionale della Lega, si è recato a Padova per congratularsi con lui e ha già confermato Stefani nel ruolo di vice.
Progetti e impegni per il futuro
Alberto Stefani ha espresso la sua intenzione di essere un presidente vicino ai cittadini veneti. “Ai veneti serve un sindaco dei veneti, capace di ascoltarli e di affrontare in modo pragmatico le necessità dei nostri territori“, ha dichiarato. Il neo presidente ha promesso di istituire un assessorato al sociale, con un focus particolare sulle residenze per anziani. Inoltre, ha manifestato l’intenzione di coinvolgere i giovani nel processo elettorale, cercando di aumentare la partecipazione dopo il calo storico dell’affluenza alle urne in Veneto.
Stefani ha rassicurato i suoi alleati, che avevano posto la condizione di avere la maggioranza degli assessori, affermando: “Pacta sunt servanda”. Ha sottolineato l’importanza di trovare persone di qualità per il suo governo. Durante la presentazione, il leader di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, ha fatto la sua apparizione, evidenziando l’unità del centrodestra. La campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Stefani è stata intensa e si è svolta in un mese e mezzo, culminando in un lungo confronto tra i partiti per decidere chi avrebbe ereditato il ruolo di Luca Zaia.
Un percorso politico in ascesa
La carriera di Stefani è stata caratterizzata da una rapida ascesa. Ha iniziato la sua avventura politica a soli 15 anni, diventando consigliere comunale a Borgoricco, in provincia di Padova, a 20 anni, e successivamente sindaco della stessa città a 26. La sua esperienza nella Lega non gli ha impedito di affrontare temi tradizionalmente associati alla sinistra. “Abbiamo dimostrato che temi come il sociale, la sanità, l’ambiente e il lavoro possono essere trattati anche dal centrodestra con iniziative concrete”, ha affermato.
Rivolgendosi a Luca Zaia, Stefani ha espresso il desiderio che l’ex presidente rimanga in Consiglio regionale e continui a contribuire al futuro del Veneto. Zaia ha elogiato Stefani, dichiarando di essere certo che affronterà il nuovo incarico con senso del dovere e responsabilità.
Risultati delle elezioni e nuove sfide
In seconda posizione, con un distacco di 35 punti, si è classificato Giovanni Manildo, il quale ha ottenuto il miglior risultato per un candidato del centrosinistra dal 2010. L’ex sindaco di Treviso ha commentato l’importanza di sviluppare un piano di rilancio per il Veneto, ringraziando la sua coalizione per aver raddoppiato la presenza del centrosinistra nella regione.
Un’altra sorpresa è arrivata dall’ex leghista Riccardo Szumski, un medico noto per la sua posizione anti-vaccinazione, che ha ottenuto oltre il 5% dei voti, con un eccezionale 14% a Conegliano, dove è stato sindaco. La sua lista, Resistere Veneto, riuscirà così ad entrare in Consiglio regionale, segnando un nuovo capitolo nella politica veneta.
