La percezione della violenza tra i giovani italiani sta cambiando, con un numero crescente di ragazzi e ragazze che riconoscono come tali non solo le aggressioni fisiche, ma anche comportamenti quotidiani che possono risultare dannosi. Un recente sondaggio condotto sulla piattaforma U-Report dell’Unicef ha rivelato che il 39% dei partecipanti considera violento l’isolamento “per amore”, il 26% segnala le battute sessiste e il 18% la diffusione di immagini private senza consenso.
I risultati del sondaggio
I risultati di questo sondaggio, che ha coinvolto circa 450 giovani in tutta Italia, saranno presentati il 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Unicef Italia organizzerà un evento presso l’istituto San Benedetto Einaudi Mattei di Latina, insieme all’istituto Vittorio Veneto Salvemini. Durante l’incontro, che inizierà alle 10.00, il presidente dell’Unicef Italia, Nicola Graziano, aprirà i lavori, mentre il portavoce Andrea Iacomini modererà la discussione, supportati dalla presidente Michela Verga e dal Comitato Unicef di Latina.
Il tema della violenza di genere
Il tema della violenza di genere sarà al centro del dialogo, con l’obiettivo di educare e sensibilizzare i giovani. Graziano ha sottolineato l’importanza di affrontare la violenza di genere in ambito scolastico e familiare, evidenziando come la consapevolezza e il rispetto reciproco siano fondamentali per costruire relazioni sane. L’Officina Young Mobile, che si svolgerà in diretta streaming, mira a stimolare un confronto tra i giovani, rendendoli protagonisti di una discussione cruciale.
Le parole associate alla violenza
Il sondaggio, realizzato attraverso U-Report, ha messo in luce le parole più frequentemente associate alla violenza, come abuso, femminicidio e discriminazione. Quasi la metà dei partecipanti (41%) ha affermato che gli stereotipi di genere sono determinanti nel generare comportamenti discriminatori, mentre il 65% ha dichiarato inaccettabili i comportamenti di controllo nei rapporti di coppia.
Il consenso e le barriere
Un altro aspetto emerso riguarda il consenso, con il 32% dei giovani che ritiene che se ne parli ancora troppo poco. Le principali barriere che impediscono alle vittime di chiedere aiuto includono la paura (21%), il giudizio sociale (39%) e la dipendenza affettiva o economica (14%). Per quanto concerne la prevenzione della violenza, i giovani chiedono un’educazione all’affettività e al rispetto (38%), regole più severe (27%), ascolto psicologico accessibile (24%) e formazione per adulti e docenti (11%).
Un quadro di consapevolezza
Questi dati delineano un quadro di una generazione che si dimostra consapevole e sensibile ai temi della violenza di genere. I giovani esprimono la necessità di un dialogo aperto, chiedendo maggiore educazione e ascolto. La loro richiesta è chiara: costruire relazioni positive, basate su rispetto, libertà e parità, per promuovere una cultura dei diritti e dell’inclusione.
