Nella continua ricerca del benessere personale, che si riflette in vari aspetti della vita quotidiana, dalla pratica sportiva all’abbigliamento, fino alle modalità di svago e viaggio, la nutrizione riveste un ruolo cruciale. L’alimentazione come strumento di cura è essenziale per sostenere il processo di guarigione e per ridurre il rischio di patologie. In questo contesto, l’Ayurveda, una disciplina medica con origini antiche, sottolinea l’importanza del legame tra mente e corpo, promuovendo un approccio olistico alla salute. Questo sistema di medicina tradizionale non si concentra solo sulla cura di sintomi isolati, ma mira a ristabilire l’armonia complessiva dell’individuo. La cura dei sensi rappresenta una pratica quotidiana fondamentale per mantenere la salute, incoraggiando una maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni e del proprio stato fisico, riducendo così automatismi e cattive abitudini.
La relazione tra ayurveda e dosha
Il termine Ayurveda, di origine sanscrita, si traduce in “scienza della vita”, concependo l’esistenza come un’interazione dinamica tra corpo, organi di senso, mente e anima. Questa medicina tradizionale indiana si propone come un metodo per migliorare il benessere quotidiano. Ogni individuo viene valutato in base al proprio stile di vita, stato di salute e abitudini alimentari, ricevendo indicazioni su come ripristinare e mantenere il benessere nel tempo.
Gli antichi saggi hanno descritto sia l’essere umano che l’universo come composti da prana, l’energia vitale primaria che si manifesta attraverso i cinque elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra. I dosha (Vata, Pitta e Kapha) rappresentano i principi che regolano l’attività di questi elementi nel corpo e ne governano le funzioni. Ogni individuo presenta una combinazione unica di dosha, definita prakriti, che non è statica ma in continua evoluzione. È fondamentale comprendere che tutti e tre i dosha sono presenti in ogni persona, e il loro equilibrio può variare, influenzando così la salute generale. Ogni squilibrio di questi elementi può manifestarsi come malattia o disagio, mentre un corpo sano mantiene gli elementi in armonia attraverso il respiro, l’alimentazione, l’acqua, la luce solare, l’attività fisica e il sonno.
Applicare i principi ayurvedici alla dieta italiana
In collaborazione con la nutrizionista Angela Faralli di Fonteverde, un resort che ha lanciato un percorso di Equilibrium Ayurvedico, si è discusso di come integrare la cultura alimentare indiana con ingredienti facilmente reperibili in Italia. L’obiettivo è rendere la cucina ayurvedica più accessibile e familiare, valorizzando le ricette locali con materie prime fresche e di stagione.
Nell’Ayurveda, si pone una notevole enfasi sulla digestione: anche il cibo più nutriente diventa inefficace se non digerito correttamente. È quindi cruciale considerare la variazione di Agni (il fuoco digestivo) in base alla salute individuale e ai ritmi della giornata e delle stagioni. L’Ayurveda insegna che siamo interconnessi con l’ambiente circostante, il quale influisce sul nostro benessere. Pertanto, è consigliabile consumare prevalentemente cibi locali e di stagione, poiché questi offrono un potere nutritivo superiore e una minore tendenza a generare tossine.
Le chiavi per comprendere l’effetto dei cibi sui dosha sono cinque: sapori, qualità , energia, effetto post-digestivo e effetto particolare. Una dieta equilibrata dovrebbe includere i sei sapori fondamentali: dolce, acido, salato, piccante, amaro e astringente, garantendo così un apporto nutrizionale completo.
Il ruolo delle spezie nella cucina ayurvedica
Le spezie sono un elemento centrale nella cucina ayurvedica, utilizzate non solo per insaporire, ma anche per favorire la digestione e mantenere l’equilibrio dei dosha. Per insaporire i piatti, è possibile aggiungere spezie intere a un soffritto di olio o ghee prima di inserire gli ingredienti principali. Le spezie in polvere possono essere incorporate direttamente in stufati e zuppe.
Per migliorare la digestione, lo zenzero è particolarmente efficace nell’alleviare gas e indigestione, mentre il finocchio, i semi di cumino e il cardamomo aiutano a prevenire la formazione di gas. La curcuma, combinata con pepe nero, potenzia l’assorbimento della curcumina, un principio attivo benefico. Ogni spezia ha un utilizzo specifico e apporta benefici unici al sistema digestivo, contribuendo così al benessere generale.
Le spezie come rimedi naturali
Secondo i principi dell’Ayurveda, ogni dosha richiede spezie specifiche per mantenere l’equilibrio. Le spezie sono considerate piante medicinali, essenziali per regolare i tre dosha principali. Ad esempio, il dosha Vata beneficia di spezie riscaldanti come cardamomo e cannella, mentre il dosha Pitta richiede spezie rinfrescanti come menta e prezzemolo. Il dosha Kapha, al contrario, necessita di spezie leggere e stimolanti come il peperoncino e il timo.
Infine, il maestro Kuldeepak Singh Settembre Kathait, noto come Dipu, sottolinea l’importanza della consapevolezza nel percorso di guarigione personale. Presso il resort Fonteverde a San Casciano dei Bagni, in Toscana, è stato sviluppato un programma di autoconsapevolezza che integra l’antica saggezza dell’Ayurveda con pratiche moderne, offrendo un’opportunità unica per migliorare la salute e il benessere individuale.
