La difesa dell’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha presentato il 15 gennaio 2025 una nuova istanza alla Corte Suprema per chiedere che il politico conservatore possa scontare la condanna di 27 anni per il tentato colpo di Stato del 2022 agli arresti domiciliari.
Il ricorso e le motivazioni
Nel ricorso, inviato al giudice Alexandre de Moraes, gli avvocati di Bolsonaro evidenziano un “rischio per la vita” del loro assistito, allegando un dossier contenente esami e certificati medici che attestano un quadro di salute “profondamente debilitato”.
La situazione critica
La situazione si fa critica, poiché il carcere per Bolsonaro potrebbe scattare già dalla prossima settimana, in concomitanza con la scadenza dell’ultimo ricorso contro la sentenza. Secondo i pareri medici presentati dai legali, le condizioni di salute dell’ex presidente richiedono un monitoraggio costante e la possibilità di un ricovero immediato, circostanza che, a loro avviso, “il sistema penitenziario non può garantire”.
Il precedente di Fernando Collor
La difesa sottolinea come precedente il caso di Fernando Collor, ex presidente brasiliano, che era stato autorizzato da Moraes a scontare la pena in casa per motivi di salute. La questione solleva interrogativi sulla capacità del sistema carcerario di gestire situazioni di salute delicate, evidenziando la necessità di un’attenzione particolare per i detenuti con gravi problemi medici.
