“Cosa fai quando sei lì nella natura? Cosa fai? Vivi“: questa celebre frase del film Into the Wild – Nelle Terre Selvagge risuona forte e chiara, evocando l’essenza della libertà. Se il protagonista del romanzo di Jon Krakauer si avventurava tra le bellezze dell’Alaska, nel Parco Nazionale del Pollino in Calabria si può vivere un’esperienza simile, immersi in un paesaggio che invita a lasciarsi andare e a godere della natura in tutta la sua magnificenza.

Il Parco Nazionale del Pollino si presenta come un luogo unico, dove la bellezza naturale si fonde con un progetto innovativo di accoglienza turistica. Dal 2021, uno speciale hub turistico, Catasta, offre un punto di riferimento per chi desidera esplorare questa area straordinaria. Questo spazio multifunzionale include un centro visite, una bottega alimentare, un’area di ristoro, una libreria, e un bike point, diventando così il punto di partenza ideale per avventurarsi in una delle destinazioni meno conosciute della Calabria.
La bellezza del Pollino
Il Pollino è descritto come un vero e proprio paradiso naturalistico, uno dei territori meno antropizzati d’Italia. Con oltre 192.000 ettari, rappresenta l’area montana protetta più estesa del Paese e una delle più grandi d’Europa. I sentieri panoramici offrono viste mozzafiato, permettendo di scoprire vette da cui si può ammirare il passaggio dallo Ionio al Tirreno. L’area è attraversata da vie ciclabili che si snodano attraverso scenari incantevoli, e i fiumi con i loro canyon vertiginosi la rendono una meta ideale per gli appassionati di rafting e canyoning. La squadra di Catasta, composta da Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella, Sergio Senatore e Manuela Laiacona, ha come obiettivo quello di valorizzare questa ricchezza nascosta, unendo competenze diverse per promuovere il territorio.
Nonostante la spiaggia di Michelino a Parghelia, in provincia di Vibo Valentia, sia stata riconosciuta dal New York Times tra i cento luoghi più belli d’Italia, l’entroterra calabrese e i suoi borghi rimangono avvolti nel mistero per il turismo di massa. Il Pollino, infatti, vanta le vette più alte del Sud Italia, due faggete vetuste riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e 69 geositi rappresentativi di una straordinaria geodiversità. Qui, tra le meraviglie della natura, vivono esemplari rari come il Lupus Italicus, grifoni, aquile reali, cervi e caprioli, rendendo questo parco un ecosistema ricco e variegato.
Un’accoglienza a 360 gradi
Pronti a scoprire il Parco Nazionale del Pollino? L’accesso avviene attraverso una porta d’ingresso imponente situata a Morano Calabro, a pochi passi dallo svincolo di Campotenese. Catasta si estende su un open space di 620 mq, circondato da un giardino di 10.000 mq che ospita oltre quaranta specie botaniche. Il progetto architettonico, firmato dall’archistar Mario Cucinella, si distingue per la sua forma triangolare e per l’uso predominante del legno, evocando le tradizionali cataste di legna dei montanari.
Catasta rappresenta un nuovo modello di accoglienza turistica, una cooperativa sociale che sviluppa progetti culturali e turistici in sinergia con le comunità locali. L’obiettivo è sostenere la crescita economica del territorio attraverso servizi di informazione e accoglienza, promuovendo il cicloturismo e valorizzando la biodiversità del parco. Le parole chiave di Catasta sono cultura, natura e buon cibo, con un’offerta che spazia da una bottega alimentare a uno spazio espositivo, rendendo il Pollino un vero e proprio parco giochi per i foodies.
Grazie a un ricco calendario di eventi, il Parco Nazionale del Pollino si propone come una destinazione da vivere tutto l’anno. Eventi come il Pollino Bike Festival e il Pollino Cocktail Camp mettono in luce la biodiversità botanica del parco, mentre il progetto Tartufi e Funghi del Pollino coinvolge operatori turistici e micologi nella promozione della biodiversità micologica. Inoltre, il progetto Pollino Sybaris si concentra sulla mobilità dolce, collegando il Pollino a Sibari e alla costa tirrenica.
Un tesoro gastronomico
Il Pollino è anche rinomato per la sua produzione di funghi e tartufi, essendo uno dei territori riconosciuti dall’UNESCO per il Patrimonio Immateriale dell’Umanità legato alla “Cerca e Cavatura dei Tartufi”. Questo rende la visita al parco ancora più allettante, anche durante la stagione invernale. Cosa fare, quindi, in un weekend d’inverno nel Parco Nazionale del Pollino? Una giornata dedicata al trekking potrebbe includere la Truffle Experience, un’avventura nella cerca dei tartufi insieme ai cavatori e ai loro cani, oppure un trekking dedicato ai funghi, guidato da esperti micologi.
Il parco si presta anche a esplorazioni in bicicletta lungo la Ciclovia dei Parchi, che offre percorsi immersi nella natura. In caso di neve, le escursioni con le ciaspole diventano un’ottima alternativa, mentre gli amanti della botanica possono visitare il Conservatorio Etnobotanico di Castelluccio Superiore, noto per il suo ricco patrimonio botanico. Le opzioni culturali non mancano: si possono visitare la Grotta Preistorica e Geosito Unesco di Papasidero e il Mugepa di Rotonda, scoprire i paesini arbereshe e degustare i vini locali, come il Magliocco e il Moscato di Saracena. La Calabria, con il suo patrimonio naturale e culturale, continua a rivelarsi un tesoro da esplorare.
