One Campaign: il contributo di Roma al Global Fund è ‘un passo indietro’

Egidio Luigi

Novembre 21, 2025

Il 2025 segna un momento cruciale per la lotta contro le malattie infettive, con l’Italia che ha annunciato un contributo di 150 milioni di euro al Fondo Globale per combattere AIDS, tubercolosi e malaria. Questa decisione è stata presa durante l’ottava conferenza di rifinanziamento tenutasi a Johannesburg. Tuttavia, il nuovo impegno rappresenta una riduzione di 35 milioni di euro rispetto al precedente contributo italiano, suscitando preoccupazioni e critiche da parte di diverse organizzazioni.

Critiche al contributo italiano

La One Campaign, un’organizzazione non governativa fondata da Bono Vox, ha espresso il proprio disappunto in una nota ufficiale. Secondo l’ong, l’ammontare del contributo è considerato “un passo indietro” per un Paese del G7, noto per il suo ruolo fondamentale nella creazione di un partenariato volto a garantire un futuro più sano, sicuro ed equo per tutti. La nota sottolinea come l’Italia, storicamente impegnata nella lotta contro le malattie infettive, non stia mantenendo le promesse fatte in precedenza.

Il piano Mattei e il futuro dell’Italia in Africa

Il contributo annunciato è in contrasto con le affermazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che a giugno aveva sottolineato l’importanza di rafforzare il ruolo dell’Italia in Africa attraverso il Piano Mattei. Meloni aveva definito il continente africano come cruciale per il futuro dell’Italia e aveva espresso la volontà di incrementare gli investimenti e il supporto in questa regione. Tuttavia, il contributo attuale non sembra allinearsi con tali ambizioni, sollevando interrogativi sulle reali intenzioni del governo italiano.

Implicazioni per la salute globale

La riduzione del contributo italiano al Fondo Globale potrebbe avere ripercussioni significative sulla salute pubblica a livello globale. Il Fondo svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento di programmi di prevenzione e trattamento per le malattie infettive, e ogni diminuzione dei fondi può compromettere gli sforzi per ridurre la diffusione di queste malattie. In un contesto in cui la salute globale è sempre più interconnessa, il contributo dell’Italia è visto come un indicatore dell’impegno del Paese nella lotta contro le ingiustizie sanitarie.

La situazione attuale richiede una riflessione seria sulle priorità dell’Italia in ambito internazionale, specialmente in un momento in cui le sfide sanitarie globali continuano a crescere.

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