Un nuovo arboreto è stato inaugurato a Roma, presso l’azienda sperimentale del Centro Foreste e Legno, con l’introduzione di 180 piante di ontano nero. Questa specie è tipica delle sponde fluviali e delle zone umide, aree particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, alle specie invasive e alle alterazioni idriche. Il progetto è stato realizzato dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) in occasione della Giornata nazionale degli alberi, tenutasi il 21 novembre 2025. L’iniziativa ha come obiettivo principale quello di studiare come le diverse popolazioni locali di ontano nero si sviluppano e si adattano al territorio, oltre a creare una riserva di seme autoctono per la produzione di nuove piantine destinate a progetti di recupero ambientale.
Il progetto vivi4roma e l’importanza della biodiversità
Finanziato da Roma Capitale, il progetto si inserisce nell’ambito di Vivi4Roma, un’iniziativa che punta a riportare più natura all’interno del tessuto urbano e periurbano della capitale. Il percorso intrapreso è completo e virtuoso: si inizia con la raccolta di semi dalle popolazioni naturali del Lazio, per poi procedere alla produzione delle piantine nel vivaio del Crea. Queste piantine vengono studiate per monitorare la loro crescita, prima di essere reintrodotte nel territorio attraverso nuove messe a dimora. Questo approccio consente di utilizzare materiale vegetale locale, particolarmente adatto a resistere alle condizioni ambientali specifiche della zona, e risulta fondamentale per la preservazione della biodiversità forestale locale.
Andrea Rocchi, presidente del Crea, ha dichiarato che “i 180 alberi messi a dimora sono il simbolo del nostro impegno per valorizzare gli habitat naturali e supportare interventi di ripristino efficaci a Roma e nel Lazio“. Rocchi ha sottolineato l’importanza di restituire vita, equilibrio e bellezza agli ambienti più fragili. Inoltre, ha evidenziato come questi alberi, grazie ai loro semi, possano contribuire all’ambizioso obiettivo dell’Unione Europea di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Le sfide del cambiamento climatico e le soluzioni locali
La creazione di questo arboreto rappresenta una risposta concreta alle sfide poste dal cambiamento climatico. Le aree umide e le sponde fluviali sono tra gli ecosistemi più minacciati, e la conservazione di specie come l’ontano nero è essenziale per mantenere l’equilibrio ecologico. La scelta di piantare alberi autoctoni non solo favorisce un habitat più resiliente, ma promuove anche un maggiore coinvolgimento della comunità locale nella salvaguardia dell’ambiente.
Il progetto di Roma non è un caso isolato, ma parte di una tendenza più ampia che sta emergendo in molte città europee, dove si cerca di integrare la natura nel contesto urbano. Diverse iniziative stanno nascendo per ripristinare le aree verdi e migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendendo le città più sostenibili e vivibili. La collaborazione tra enti pubblici e privati è fondamentale per il successo di queste iniziative, che richiedono un impegno costante e una pianificazione attenta.
In un momento in cui il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più gravi del nostro tempo, progetti come quello del Crea a Roma dimostrano come sia possibile agire localmente per avere un impatto positivo sull’ambiente. La speranza è che queste azioni possano ispirare altre città a intraprendere percorsi simili, contribuendo così a un futuro più verde e sostenibile.
