Unicef: 417 milioni di bambini nel mondo sono colpiti dalla povertà

Marianna Perrone

Novembre 20, 2025

Secondo il recente rapporto dell’UNICEF, ben 417 milioni di bambini nel mondo vivono in situazioni di povertà, una condizione che colpisce oltre un quinto dei minori nei Paesi a basso e medio reddito. Questo studio, reso noto in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, è parte del dossier intitolato “La condizione dell’infanzia nel mondo 2025: porre fine alla povertà dei bambini – Il nostro imperativo comune”. La ricerca si fonda su dati raccolti da oltre 130 nazioni con reddito basso o medio e analizza la povertà multidimensionale attraverso sei aree fondamentali: istruzione, salute, condizioni abitative, nutrizione, servizi igienici e accesso all’acqua.

Analisi della povertà infantile

I risultati dello studio rivelano che 118 milioni di minori affrontano tre o più forme di deprivazione, mentre ulteriori 17 milioni sono colpiti da almeno quattro privazioni. Le aree geografiche più colpite da questa grave situazione sono l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, dove le condizioni di vita sono particolarmente difficili. La mancanza di accesso a beni essenziali come un’alimentazione adeguata e servizi igienici contribuisce a un ciclo di povertà che sembra difficile da rompere.

La povertà multidimensionale non si limita solo alla mancanza di risorse materiali, ma influisce anche sullo sviluppo complessivo dei bambini, compromettendo il loro accesso a un’istruzione di qualità e a cure sanitarie adeguate. Questo scenario rappresenta una sfida cruciale per i governi e le organizzazioni internazionali, che devono unire le forze per affrontare le cause profonde di tali condizioni e garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.

Le conseguenze della povertà

Le conseguenze della povertà infantile sono devastanti e si riflettono non solo sulla vita dei singoli bambini, ma anche sulle comunità e le nazioni nel loro complesso. I bambini che crescono in condizioni di povertà tendono a soffrire di problemi di salute, hanno meno probabilità di completare il ciclo scolastico e affrontano maggiori difficoltà nel trovare opportunità di lavoro in età adulta. Questo perpetua un ciclo di povertà che si trasmette di generazione in generazione.

In particolare, l’assenza di un’adeguata nutrizione e di servizi igienici può portare a problemi di salute a lungo termine, come malattie croniche e ritardi nello sviluppo. Inoltre, l’istruzione è un elemento chiave per rompere il ciclo della povertà: senza accesso a una formazione di qualità, i bambini rischiano di rimanere intrappolati in situazioni di svantaggio economico e sociale.

Le statistiche allarmanti presentate nel rapporto dell’UNICEF devono servire da campanello d’allarme per la comunità internazionale. Solo attraverso un impegno collettivo e strategie mirate sarà possibile affrontare e ridurre la povertà infantile, garantendo così un futuro più luminoso per i bambini di tutto il mondo.

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