Raid aerei israeliani colpiscono la Striscia di Gaza: numerosi morti, l’Idf parla di ritorsione per attacco di Hamas

Egidio Luigi

Novembre 20, 2025

L’operazione militare dell’esercito israeliano ha preso piede nella Striscia di Gaza, dove si sono registrati almeno 28 decessi. Questa azione è stata intrapresa in risposta a un attacco condotto da Hamas contro le forze armate israeliane. Prima di questo attacco, le forze israeliane avevano colpito un campo profughi in Libano, causando ulteriori vittime. Martedì 4 febbraio 2025, Hamas ha lanciato un attacco a Gush Etzion, situata a sud di Gerusalemme, che ha provocato un morto e tre feriti tra i militari.

Il piano internazionale per la risoluzione del conflitto

Il conflitto in Medioriente sta entrando in una nuova fase, con il Consiglio di Sicurezza dell’Onu che ha approvato una risoluzione proposta dagli Stati Uniti. Questa risoluzione è stata elaborata in base al piano di pace di Donald Trump per Gaza, modificato più volte durante le trattative. Il testo ha ricevuto 13 voti favorevoli, mentre Cina e Russia hanno scelto di astenersi.

La risoluzione autorizza l’istituzione di una forza internazionale di stabilizzazione nella Striscia di Gaza, la quale avrà il compito di disarmare Hamas. Tuttavia, il gruppo fondamentalista ha respinto questa iniziativa, definendola “pericolosa” e denunciando il tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale. Questa situazione complessa richiede un’analisi approfondita delle dinamiche regionali e delle possibili conseguenze di tali decisioni.

Le reazioni alle operazioni militari

Le operazioni militari in corso hanno suscitato forti reazioni sia a livello locale che internazionale. La popolazione della Striscia di Gaza vive in uno stato di crescente paura e incertezza, con le autorità locali che denunciano l’alto numero di vittime civili. Le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per l’intensificarsi dei bombardamenti e per le condizioni di vita della popolazione, già provata da anni di conflitti.

Dall’altro lato, il governo israeliano giustifica le sue azioni come necessarie per garantire la sicurezza dei propri cittadini, in un contesto in cui gli attacchi di Hamas continuano a minacciare la stabilità della regione. Le tensioni tra le diverse fazioni politiche e militari rendono difficile un dialogo costruttivo, mentre la comunità internazionale osserva con apprensione l’evoluzione degli eventi.

L’attuale crisi rappresenta una sfida non solo per le parti coinvolte, ma anche per la comunità globale, che deve affrontare la complessità di una situazione che sembra lontana dalla risoluzione.

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