Le organizzazioni indigene di Panama hanno presentato una denuncia alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), evidenziando una situazione “critica e urgente” riguardante le condizioni dei loro territori. Le comunità native accusano le autorità panamensi di attuare una “chiusura severa e progressiva dello spazio civico”, limitando gravemente i diritti e le libertà fondamentali.
Repressione e militarizzazione in aumento
I rappresentanti dei popoli indigeni hanno descritto un contesto caratterizzato da una crescente repressione, militarizzazione e ripetute violazioni dei diritti umani. Questo clima di tensione ha raggiunto il culmine a giugno 2025, quando si è verificato l’assedio di diverse aree durante l’Operazione Omega, un’azione intrapresa contro le manifestazioni che chiedevano pensioni dignitose. Gli abitanti delle zone colpite hanno denunciato di essere stati circondati dalle forze di sicurezza, con l’uso di armi e attacchi alle abitazioni, accompagnati da restrizioni di vario tipo.
Secondo le testimonianze, la mancanza di sicurezza territoriale per i popoli indigeni è diventata un problema allarmante. Le comunità hanno sottolineato la necessità di un intervento della CIDH per valutare la situazione sul campo e garantire la protezione dei loro diritti. La richiesta di un sopralluogo evidenzia la gravità della situazione e il desiderio di ottenere una risposta internazionale a queste problematiche.
La risposta del governo panamense
Durante l’udienza, i rappresentanti del governo di Panama hanno respinto le accuse mosse dalle organizzazioni indigene. Hanno affermato che le misure adottate dalle forze dell’ordine erano finalizzate a mantenere la quiete pubblica e a garantire la sicurezza dei cittadini. Questa posizione ha suscitato ulteriori preoccupazioni tra i leader delle comunità, che vedono in queste affermazioni una negazione della realtà vissuta quotidianamente.
Il contrasto tra le denunce delle organizzazioni indigene e le dichiarazioni ufficiali del governo mette in luce una frattura profonda nella società panamense. Mentre le comunità native chiedono maggiore protezione e rispetto dei loro diritti, le autorità continuano a sostenere che le loro azioni siano giustificate da esigenze di ordine pubblico. La tensione tra le parti coinvolte rimane alta, con il rischio di ulteriori conflitti se non si troverà un dialogo costruttivo per affrontare le problematiche sollevate.
