Cop30: Lula riavvia i negoziati e propone una strategia contro i fossili

Egidio Luigi

Novembre 20, 2025

Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, è tornato oggi a BelĂ©m per partecipare alla Cop30, dando una nuova spinta ai negoziati climatici in fase finale. Durante un incontro con rappresentanti dell’Unione Europea, tra cui Portogallo, Francia, Germania e Danimarca, Lula ha affrontato il delicato tema della graduale eliminazione dei combustibili fossili, con l’intento di trasformare questa questione in una decisione formale da adottare durante la conferenza.

Le posizioni dell’unione europea e le sfide per il brasile

La ministra portoghese dell’Ambiente, Maria da Graça Carvalho, ha evidenziato l’obiettivo di Brasilia di ottenere un accordo che contempli sia l’ambizione nella mitigazione dei cambiamenti climatici sia il sostegno all’adattamento, tenendo conto della vulnerabilitĂ  dei Paesi in via di sviluppo e degli Stati insulari. Bruxelles si è dimostrata disponibile a trovare un compromesso, sebbene permangano delle resistenze da parte dei principali produttori di petrolio. La presenza di Lula a BelĂ©m, un evento raro nella storia delle Cop, è mirata a risolvere questioni ancora irrisolte, dopo che la presidenza brasiliana ha invitato i Paesi a esprimere le loro posizioni su quattro temi fondamentali: il rafforzamento delle NDC, i criteri per la distribuzione dei 300 miliardi di dollari destinati all’adattamento, le regole sulle barriere commerciali legate al clima e la necessitĂ  di maggiore trasparenza nei report.

La pressione internazionale e il ruolo degli scienziati

La pressione da parte di 82 Paesi per includere un piano dettagliato per l’uscita dai combustibili fossili è in aumento, considerato cruciale per mantenere l’obiettivo di un aumento della temperatura globale limitato a +1,5°C, come stabilito nell’Accordo di Parigi. Durante la giornata, Lula ha anche incontrato un gruppo di scienziati, ai quali è stata presentata una proposta per l’istituzione di un panel scientifico che elabori una roadmap globale per l’eliminazione dei combustibili fossili. Carlos Nobre, meteorologo e membro dell’Ipcc, ha riferito che Lula ha accolto con favore l’idea di azzerare le emissioni entro il 2040, non oltre il 2045, senza esprimere dissenso.

Le dinamiche politiche e le richieste dei gruppi locali

Lula ha ribadito l’importanza della Cop30, definendola “la piĂą importante delle Cop“. Tuttavia, gli scienziati avvertono che le tensioni tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, insieme alle resistenze dei grandi esportatori di petrolio, potrebbero ostacolare un segnale chiaro di transizione energetica. Marcio Astrini, dell’Osservatorio del Clima, ha dichiarato che Lula si è impegnato a sostenere la roadmap in tutte le sedi internazionali, come il G7 e il G20, evidenziando che i progressi dipendono dal consenso globale.

Sul fronte politico interno, Lula ha avuto incontri con i negoziatori di Cina, India, Indonesia e Paesi arabi, oltre a una delegazione di sindaci brasiliani e internazionali. Caterina Sarfatti, direttrice della rete globale C40, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i governi locali nel processo negoziale, ricordando che questa strategia ha portato a risultati storici in occasioni precedenti, come a Parigi e Dubai.

Il contributo delle popolazioni indigene

Un aspetto cruciale della conferenza è rappresentato dalle richieste delle comunitĂ  indigene. Dinamam Tuxá, coordinatore dell’Apib, l’Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile, ha sollecitato nuove demarcazioni territoriali e l’inclusione dei “Contributi indigeni determinati a livello nazionale” come parte integrante della politica climatica misurabile.

La Cop30 si avvicina alla sua conclusione, prevista per dopodomani, con Lula impegnato in un ultimo tentativo di dare una svolta politica al testo negoziale, che attualmente si trova in una fase di stallo.

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