Una clinica di chirurgia estetica, apparentemente regolare, si è rivelata un centro abusivo che operava in condizioni rischiose per la salute dei pazienti. Situata alla periferia di Roma, in viale Palmiro Togliatti, la struttura era pubblicizzata su siti internet in lingua cinese e rivolta esclusivamente a cittadini cinesi. L’operazione di smantellamento è stata condotta dalla polizia, che ha scoperto l’illecito.
Indagini avviate dalla polizia
Le indagini sono state avviate dalla divisione amministrativa della questura di Roma, a seguito di un annuncio apparso online nel giugno 2025. In quest’annuncio, venivano proposti interventi estetici invasivi, come mastoplastiche additive, liposuzioni e addominoplastiche, con costi che raggiungevano migliaia di euro e un servizio di trasporto per i clienti. L’offerta, considerata “sospetta”, ha spinto gli agenti a verificare la società che gestiva la clinica.
Condizioni non autorizzate
Durante i sopralluoghi successivi, è emerso che la clinica operava in locali non autorizzati dalla Regione Lazio e priva delle necessarie certificazioni sanitarie. Nonostante fosse abilitata solo a eseguire interventi minori, venivano effettuate operazioni di chirurgia maggiore, che richiedono anestesia totale e standard di sicurezza molto più rigorosi.
Blitz della polizia
Il blitz della polizia, che ha coinvolto la divisione amministrativa e la polizia scientifica, è avvenuto nel giorno in cui era programmato un nuovo intervento. All’interno della clinica, allestita come una sala operatoria, sono stati trovati strumenti chirurgici, macchinari per anestesia, bombole di ossigeno e medicinali pronti all’uso. In sala d’attesa, era presente una paziente cinese, già pronta per un intervento di addominoplastica, per il quale aveva versato 6.500 euro.
Provvedimenti dell’autoritÃ
Nei confronti della donna, il questore di Roma ha emesso un ordine di allontanamento dall’Italia, poiché la sua presenza sul territorio risultava irregolare. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la clinica era attiva da almeno sei mesi, eseguendo interventi di chirurgia estetica ad alto rischio senza alcuna autorizzazione e in condizioni potenzialmente dannose per la salute dei pazienti.
Sequestro della clinica
L’autorità giudiziaria ha convalidato il provvedimento di sequestro dell’intera struttura, inclusi strumenti e medicinali, segnando un’importante operazione contro l’abusivismo nel settore della chirurgia estetica.
