Il panorama attuale della relazione tra gli italiani e i loro animali domestici è in continua evoluzione, come evidenziato da un’indagine condotta da Ipsos. Questo studio, realizzato in collaborazione con il Policlinico Gregorio VII Gruppo Ca’ Zampa e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, mette in luce l’importanza crescente degli animali nella vita quotidiana delle famiglie italiane. Nel 2025, il 66% degli intervistati ha dichiarato di avere almeno un animale domestico, con il 31% di loro che accoglie più di un pet. Questo dato sottolinea il forte legame affettivo che gli italiani instaurano con gli animali, che diventano sempre più parte integrante della loro vita.
La salute degli animali e dei proprietari: un legame indissolubile
La ricerca ha rivelato che la presenza di un animale domestico migliora significativamente la qualità della vita dei proprietari. Infatti, il 43% degli intervistati ha affermato che il proprio pet rappresenta una fonte quotidiana di gioia e benessere mentale. Inoltre, il 71% degli intervistati ha dichiarato che la presenza di un animale stimola a svolgere più attività fisica, mentre il 61% ha indicato il proprio pet come la principale forma di esercizio. Questi dati evidenziano come il benessere animale e quello umano siano sempre più interconnessi, dando vita al concetto di One Health. La prevenzione gioca un ruolo cruciale in questa relazione: sette proprietari su dieci portano i loro animali dal veterinario da due a quattro volte all’anno, e il 95% considera la prevenzione un valore fondamentale. Inoltre, il 90% degli italiani preferirebbe investire nella prevenzione piuttosto che affrontare una malattia del proprio animale. Tra i controlli preventivi più richiesti ci sono i check-up personalizzati in base all’età del pet, con una preferenza del 45%, seguiti dalla prevenzione parassitaria annuale (40%) e dai programmi di controllo del peso (19%). La nutrizione è un altro aspetto chiave: il 92% dei proprietari ritiene che una dieta adeguata sia fondamentale per prevenire malattie.
Il veterinario come figura di riferimento
Nel contesto della cura degli animali, il veterinario emerge come una figura di fiducia per il 98% dei proprietari. Non è più visto solo come un professionista da contattare in caso di malattia, ma come un consulente che guida le scelte relative all’alimentazione (71%), alle cure e allo stile di vita. Per il 78% degli intervistati, è fondamentale avere un rapporto amichevole e cordiale con il veterinario. I requisiti che contraddistinguono un veterinario di eccellenza includono l’empatia (50%), un rapporto umano genuino (35%) e la disponibilità (32%). Questi elementi sono indicativi di una nuova generazione di professionisti che devono possedere competenze cliniche elevate e capacità di comunicazione efficaci.
Innovazione nei servizi veterinari
Il settore dei servizi veterinari è in fase di trasformazione per rispondere alle nuove esigenze dei proprietari. Un terzo degli intervistati preferisce rivolgersi a strutture moderne e ben organizzate piuttosto che a professionisti singoli. Tra gli aspetti più apprezzati ci sono orari flessibili e disponibilità h24 (56%), team qualificati (oltre il 40%) e strumentazioni diagnostiche all’avanguardia (25%). Inoltre, cresce l’interesse per servizi innovativi come la telemedicina e le app per comunicare con il veterinario. Circa il 61% dei proprietari desidera anche poter acquistare farmaci e diete veterinarie direttamente presso le strutture. Nonostante il 75% degli intervistati consideri i costi veterinari equi, il 50% auspica una riduzione dell’IVA attualmente fissata al 22% e maggiori detrazioni fiscali per rendere le cure più accessibili.
Giovanna Salza, fondatrice e presidente del Gruppo Ca’ Zampa, sottolinea come i dati Ipsos rivelino una nuova generazione di proprietari di animali domestici, più consapevoli e attenti alla qualità dei servizi e all’innovazione.
