Il caftano marocchino analizzato dagli esperti dell’Unesco per la sua importanza culturale

Egidio Luigi

Novembre 19, 2025

L’UNESCO si prepara a valutare la proposta di iscrizione del caftano marocchino nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità per il 2025. Il Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale si riunirà a Nuova Delhi, in India, dall’8 al 13 dicembre 2025. Durante questa importante sessione, il dossier presentato dal Marocco verrà esaminato da esperti del settore.

Il caftano: simbolo di tradizione e artigianato

Il caftano, considerato un indumento tradizionale marocchino, è il risultato di secoli di evoluzione delle pratiche di abbigliamento, che affondano le radici nel periodo medievale. La candidatura del Marocco è riccamente dettagliata e documentata, evidenziando come questo indumento sia frutto della maestria di artigiani e sarti, i quali sono stati influenzati da diverse culture, tra cui quella araba, amazigh ed ebraica.

Il caftano non è solo un vestito, ma rappresenta un patrimonio culturale che incarna le storie e le tradizioni di un popolo. La sua creazione richiede abilità artigianali che si tramandano di generazione in generazione, rendendo ogni pezzo unico e prezioso. La candidatura sottolinea l’importanza di preservare questa tradizione, non solo per il Marocco ma anche per il mondo intero.

Il patrimonio culturale immateriale e il suo significato

Attualmente, la Lista UNESCO comprende 788 elementi riconosciuti provenienti da 150 paesi. Il patrimonio culturale immateriale include un’ampia gamma di espressioni culturali, come tradizioni orali, arti performative, pratiche sociali, rituali e eventi festivi. Questi elementi sono considerati fondamentali per l’identità culturale delle comunità e rappresentano un patrimonio da tutelare e valorizzare.

La discussione e l’esame del caftano marocchino da parte dell’UNESCO non sono solo un riconoscimento della sua bellezza e importanza, ma anche un passo verso la salvaguardia delle tradizioni culturali che rischiano di essere dimenticate in un mondo in continua evoluzione. La speranza è che, attraverso questo processo, si possa dare nuova vita e visibilità a pratiche che raccontano storie di identità, creatività e comunità.

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