Carbonara con pancetta italiana e bolognese nel mercato del Parlamento Ue a Bruxelles: Lollobrigida avvia controlli di qualità

Marianna Perrone

Novembre 19, 2025

Il 19 novembre 2025, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha sollevato una questione di grande rilevanza durante una visita al Parlamento europeo. Durante il suo tour, il ministro ha notato la presenza di prodotti alimentari che, nonostante le loro etichette evocassero l’italianità, non rispettavano i criteri di autenticità. Tra questi, ha evidenziato il sugo “bolognaise” e una salsa “carbonara con italiaansje pancetta”, entrambi esposti nel market della sede di Bruxelles, accompagnati da simboli tricolori. Lollobrigida ha definito tali articoli come “il peggio dell’italian sounding”, esprimendo la sua indignazione attraverso i social media, dove ha condiviso foto dei prodotti incriminati.

Il problema dell’italian sounding

Il fenomeno dell’italian sounding si riferisce a prodotti alimentari che, pur non essendo autenticamente italiani, cercano di sfruttare l’immagine e la reputazione della cucina italiana per attrarre i consumatori. Questa pratica è considerata ingannevole e viola le normative europee, in particolare il Regolamento 1169/2011, articolo 7, che disciplina la presentazione dei prodotti. Se un articolo utilizza simboli nazionali o richiami all’Italia senza avere legami reali con il paese, può essere soggetto a sanzioni e verifiche da parte delle autorità competenti.

Il ministro ha quindi chiesto l’avvio immediato di controlli per verificare la conformità di tali prodotti. In questo contesto, l’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari, ha la facoltà di intervenire attraverso la segnalazione iRasff, per garantire che i prodotti in vendita rispettino gli standard di qualità e autenticità.

La posizione di Coldiretti

A supporto delle dichiarazioni del ministro, è intervenuta Coldiretti, l’associazione di categoria che rappresenta gli agricoltori italiani. Coldiretti ha sottolineato che oltre il 66% dei prodotti agroalimentari che portano il tricolore non hanno alcun legame con l’Italia, risultando così falsi. L’associazione ha evidenziato che il fenomeno dei falsi prodotti italiani ha un impatto economico significativo, stimato in circa 120 miliardi di euro all’anno, un danno considerevole per l’economia nazionale e per i produttori autentici.

Coldiretti ha anche richiesto interventi più incisivi per proteggere l’immagine del made in Italy, affinché i consumatori possano fare scelte informate e sostenere i prodotti genuini.

Le reazioni politiche

La questione ha suscitato reazioni anche all’interno del panorama politico. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia, ha annunciato l’invio di una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, denunciando la presenza di tali pratiche ingannevoli all’interno di un’istituzione che dovrebbe promuovere la trasparenza e la correttezza nell’informazione ai consumatori. Fidanza ha definito inaccettabile che prodotti di questo tipo possano essere venduti proprio nel cuore delle istituzioni europee, dove ci si aspetterebbe un rigoroso rispetto delle normative alimentari.

La questione dell’italian sounding continua a essere un tema caldo e di grande attualità, con ripercussioni significative non solo per i produttori italiani, ma anche per i consumatori che desiderano acquistare prodotti autentici e di qualità.

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