I corpi senza vita di una donna di 34 anni e della figlia di 10 anni, entrambe di origine siriana, sono stati rinvenuti in una cella frigorifera nascosta all’interno di un ripostiglio di un appartamento a Innsbruck, nel Tirolo austriaco. La scoperta, effettuata il 15 marzo 2025, segue mesi di ricerche e conferma i sospetti che avevano inizialmente indirizzato le indagini verso due fratelli coinvolti nella vicenda. Uno di loro era collega della donna e aveva intrattenuto una relazione con lei. Entrambi i soggetti erano stati già arrestati a giugno 2024 e attualmente si trovano in custodia cautelare. Nonostante il ritrovamento dei corpi, le circostanze della morte rimangono poco chiare, poiché i due uomini negano l’omicidio, parlando di un incidente, ma ammettendo l’occultamento delle salme. Le condizioni dei cadaveri non permettono al momento di stabilire con certezza la causa del decesso.
Il rinvenimento nel congelatore
Il macabro ritrovamento è avvenuto all’interno di un grande congelatore situato in una zona remota del ripostiglio dell’appartamento di uno dei due fratelli. La cella frigorifera era stata collocata in un’area isolata e difficile da raggiungere, complicando le operazioni di ricerca da parte degli investigatori nelle fasi iniziali. La scoperta è stata possibile grazie a nuove indagini tecniche e alla ricostruzione dei movimenti sospetti dei due uomini, che hanno avuto un ruolo diretto nel nascondere i corpi. Durante una conferenza stampa, le autorità hanno sottolineato che la scelta del luogo per occultare i cadaveri evidenzia un intento di prolungare il segreto il più a lungo possibile.
Le scomparse e i primi sospetti degli investigatori
La donna e la bambina erano scomparse nel luglio 2024, quando non erano rientrate da un viaggio a Düsseldorf. L’assenza di contatti e movimenti anomali sul conto corrente della 34enne avevano spinto gli investigatori a concentrare le indagini sul 55enne, collega e compagno della donna. Le prime fasi delle indagini avevano rivelato discrepanze nelle sue dichiarazioni, insieme a comportamenti considerati sospetti dagli inquirenti. Il fratello minore, proprietario dell’appartamento in cui sono stati trovati i corpi, è stato coinvolto nelle indagini per il suo ruolo nella gestione degli spazi e nella possibile partecipazione all’occultamento.
La posizione dei due fratelli arrestati
I due uomini erano stati arrestati a giugno 2024 e da allora sono in custodia cautelare, anche prima del rinvenimento dei corpi. Con l’individuazione della cella frigorifera e delle salme, il quadro probatorio si arricchisce di nuovi elementi, ma non definisce ancora in modo chiaro la dinamica del presunto delitto. Durante gli interrogatori, entrambi hanno ammesso di aver nascosto i corpi, ma negano di avere responsabilità nella morte della donna e della bambina. La loro versione parla di un incidente, ma questa ricostruzione non ha trovato conferma in riscontri oggettivi e rimane sotto esame.
Le indagini sulla causa della morte
Le autorità austriache hanno dichiarato che lo stato di conservazione dei cadaveri, rimasti per mesi nella cella frigorifera, rende difficile stabilire le cause esatte della morte. Gli esperti medico-legali sono al lavoro per identificare eventuali segni di violenza o altre anomalie che possano suggerire un omicidio. Attualmente, nessuna ipotesi ufficiale è stata esclusa. La polizia mantiene un approccio cauto e attende i risultati degli esami forensi prima di procedere con nuove accuse nei confronti dei due fratelli.
Il quadro investigativo ancora aperto
Nonostante il ritrovamento delle salme rappresenti un’importante svolta, l’inchiesta rimane aperta e presenta diversi aspetti irrisolti. Il rapporto tra la donna e il 55enne, le dinamiche che hanno preceduto la scomparsa e le eventuali responsabilità dei due indagati saranno oggetto di ulteriori accertamenti. Gli investigatori mirano a ricostruire con precisione la cronologia degli eventi tra il viaggio a Düsseldorf e il momento in cui i corpi sono stati collocati nel congelatore. Le indagini continuano in un clima di riserbo, mentre gli inquirenti attendono risultati definitivi dagli esami medico-legali.
