Due membri del governo ecuadoriano guidato da Daniel Noboa hanno rassegnato le dimissioni a seguito della netta sconfitta nel referendum costituzionale tenutosi il 3 novembre 2025. La ministra del Lavoro, Ivonne Núñez, e il suo omologo dell’Agricoltura, Danilo Palacios, hanno comunicato le loro decisioni attraverso i social media, senza fornire motivazioni dettagliate per la loro uscita.
Le dichiarazioni dei ministri
Núñez ha affermato: “Abbiamo costruito norme su uguaglianza salariale, molestie lavorative e legge violeta. Sono concluse le mie funzioni”. Anche Palacios ha espresso il suo “onore” di aver guidato il ministero, prima di annunciare il suo ritorno nel settore privato. Queste dimissioni rappresentano le prime defezioni all’interno dell’esecutivo dopo il referendum, in cui gli elettori hanno bocciato tutte e quattro le proposte presentate dal presidente, tra cui la creazione di un’Assemblea costituente e l’autorizzazione per l’installazione di basi militari straniere.
Le conseguenze politiche per Noboa
Secondo quanto riportato dai media locali, si vocifera che tutti i ministri avrebbero presentato le loro dimissioni a Noboa, ma la presidenza non ha confermato ufficialmente tale informazione. La situazione si complica ulteriormente per Noboa, che si trova a dover affrontare le conseguenze politiche di questa consultazione, la quale rappresenta la prima significativa battuta d’arresto dalla sua elezione nel 2023. L’esito negativo del referendum potrebbe ostacolare la sua agenda in materia di sicurezza e di cooperazione con gli Stati Uniti, che speravano di riaprire basi militari nel Paese sudamericano, attualmente colpito da un aumento della violenza legata al narcotraffico, sia locale che internazionale.
