Colombia: operazioni anti-narcos causano la morte di almeno 15 minori

Marianna Perrone

Novembre 18, 2025

Sono almeno 15 i minorenni deceduti in Colombia a seguito di operazioni militari dirette contro gruppi criminali formati da ex membri delle disciolte Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Questo tragico bilancio è stato fornito dall’Istituto di medicina legale e si riferisce a diverse azioni condotte dall’esercito colombiano tra agosto e novembre 2025, nei dipartimenti di Guaviare, Caquetá e Arauca.

Aumento della violenza e critiche all’amministrazione

L’aumento della violenza e la morte di giovani hanno sollevato forti critiche nei confronti dell’amministrazione di Gustavo Petro. Diverse organizzazioni per i diritti umani, insieme all’ufficio del difensore pubblico, hanno manifestato seria preoccupazione per il crescente numero di minori coinvolti in tali operazioni, chiedendo una verifica rigorosa del rispetto del diritto internazionale umanitario.

Risposta delle forze militari e del governo

In risposta alle accuse, il comandante delle Forze militari, Francisco Cubides, ha rilasciato un’intervista a Blu Radio, dove ha difeso la legalità delle operazioni, affermando che “tutte le azioni sono pianificate nel rispetto del diritto internazionale umanitario“. Il ministro della Difesa, Pedro Sánchez, ha aggiunto che molti dei minorenni “sono stati uccisi mentre tentavano di attaccare soldati e poliziotti“, sottolineando che la presenza di adolescenti reclutati nei gruppi armati “può arrivare fino al 20-30%”. Ha quindi avvertito che, senza fermare “il crimine contro l’umanità rappresentato dal reclutamento di minori” da parte delle organizzazioni, il fenomeno continuerà a diffondersi.

Messaggio del presidente Petro

Il presidente Petro ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime, riconoscendo “la dolorosa perdita”, ma ha escluso la possibilità di interrompere i bombardamenti, difendendo la necessità di tali operazioni all’interno del contesto del conflitto armato.

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