Giappone avvia il processo di revisione della costituzione e della difesa

Egidio Luigi

Novembre 17, 2025

Il Partito Liberaldemocratico (LDP) giapponese e il suo nuovo alleato di governo, il Japan Innovation Party (Nippon Ishin), hanno avviato colloqui congiunti per rivedere entro il 2026 i documenti fondamentali riguardanti la sicurezza nazionale. Questo processo è cruciale poiché mira a proporre la prima modifica formale alla Costituzione pacifista del dopoguerra.

Le forze politiche al governo

Le due forze politiche, che attualmente guidano l’esecutivo, stanno operando insieme dopo la rottura con il tradizionale alleato centrista Komeito. L’obiettivo comune è quello di superare i limiti imposti dall’articolo 9 della Costituzione, il quale vieta al Giappone di possedere un “potenziale bellico”. Il Nippon Ishin sta spingendo per l’abolizione esplicita del secondo comma di questo articolo, mentre l’LDP intende chiarire la legittimità delle forze di Autodifesa, che sono da tempo al centro di dibattiti riguardanti la loro conformità costituzionale.

Revisione della spesa per la difesa

Parallelamente, i due partiti stanno preparando una revisione dei documenti strategici nazionali, tra cui la National Security Strategy. L’intento è di anticipare al 2025 l’obiettivo di aumentare la spesa per la difesa al 2% del PIL, inizialmente previsto per il 2027. Un altro aspetto cruciale riguarda la politica di esportazione di armamenti: si prevede l’abolizione del sistema delle “cinque categorie”, che attualmente limita le esportazioni a equipaggiamenti per soccorso, trasporto, sorveglianza, vigilanza e sminamento. Questa mossa, secondo il giornale conservatore Yomiuri Shimbun, citando fonti governative, è vista come un’opportunità per espandere la cooperazione con gli alleati e rafforzare l’industria della difesa nazionale, che è stata frenata da restrizioni rigide derivate dalla dottrina pacifista postbellica.

Le sfide per la modifica costituzionale

Tuttavia, la procedura per modificare la Costituzione si presenta complessa. Per apportare modifiche alla Carta, è necessaria l’approvazione dei due terzi di entrambe le Camere e un referendum nazionale. Anche se l’LDP e il Nippon Ishin detengono una vasta maggioranza al Senato, non hanno i voti necessari nella più influente Camera dei Rappresentanti. L’accordo di coalizione stabilisce come termine il marzo 2027 per presentare proposte formali al Parlamento, ma gli analisti avvertono che lo scenario è già delineato. Tokyo sta cercando di ripensare radicalmente il proprio ruolo strategico, spostandosi verso una visione meno “difensiva” e sempre più integrata nel sistema di sicurezza collettiva, guidato dagli alleati statunitensi.

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