Camilo Castro, un cittadino francese di 41 anni, è stato recentemente liberato dopo un periodo di detenzione in Venezuela che durava dal 26 giugno 2025. La notizia è stata riportata dal presidente francese, Emmanuel Macron, attraverso un post su X, nel quale ha espresso il suo sollievo e ha ringraziato coloro che hanno contribuito alla liberazione di Castro. Macron ha sottolineato che “la Francia avanza talvolta senza rumore, ma sempre con determinazione e sangue freddo”, evidenziando l’impegno del governo francese nella protezione dei suoi cittadini all’estero. La madre di Castro, contattata poco dopo l’annuncio, ha condiviso la sua gioia, affermando di avere “poche parole” e di attendere con ansia il momento in cui potrà riabbracciare suo figlio. Questo caso richiama alla mente la situazione di un altro cittadino, l’italiano Alberto Trentini, cooperante veneto che si trova in una situazione simile, detenuto in Venezuela da un anno.
Il caso di Camilo Castro
Camilo Castro, un insegnante di yoga di origini franco-cilene, era scomparso il 26 giugno 2025 al confine tra Venezuela e Colombia, dove risiedeva. Secondo le indagini condotte dalla sua famiglia e dall’ong Amnesty International, Castro era stato trattenuto dalle autorità venezuelane. Amnesty International aveva denunciato, in un rapporto pubblicato a luglio, numerosi casi di “sparizioni forzate” attribuiti al governo di Nicolas Maduro. L’ong ha accusato il regime di utilizzare tali pratiche per sostenere presunti complotti stranieri e come strumento nei negoziati internazionali.
La scomparsa di Castro è avvenuta precisamente nella località colombiana di Paraguachon, dove si era recato per rinnovare il suo permesso di soggiorno. Dopo la sua scomparsa, la famiglia ha ricevuto un messaggio audio a fine luglio, in cui l’uomo chiedeva aiuto, segno che era ancora vivo ma in difficoltà . La detenzione di Castro ha sollevato preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti umani in Venezuela, dove la situazione politica e sociale rimane tesa.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ap, Castro è stato detenuto per circa cinque mesi in Venezuela “senza alcun motivo apparente e senza rispetto dei suoi diritti consolari”. Già a fine agosto, il quotidiano venezuelano online El Nacional aveva evidenziato la gravità della sua situazione, paragonandola a quella di Alberto Trentini, creando un parallelo tra le esperienze di entrambi i cittadini. La liberazione di Castro rappresenta un’importante vittoria per le autorità francesi e per la sua famiglia, ma la questione delle detenzioni arbitrarie in Venezuela continua a destare preoccupazione a livello internazionale.
