Circa 14 milioni di elettori si preparano a votare in Ecuador su quattro quesiti proposti in un referendum fortemente sostenuto dal presidente conservatore Daniel Noboa. Questo evento, che si svolgerà nel contesto di una grave crisi di sicurezza, rappresenta un momento cruciale per il Paese.
Le questioni del referendum
Gli elettori sono chiamati a esprimere la loro opinione su temi di grande rilevanza nazionale. Tra le questioni da affrontare c’è il ritorno delle basi militari statunitensi in Ecuador, un argomento controverso che ha suscitato dibattiti accesi. Inoltre, si discute dell’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti politici, della riduzione dei seggi in Parlamento e della convocazione di un’Assemblea Costituente. Queste proposte mirano a riformare l’assetto politico e a rispondere alle sfide attuali del Paese.
Le forze in campo
La campagna per il Sì è guidata dalla coalizione di governo Acción Democrática Nacional (Adn), che sostiene le riforme proposte. Dall’altro lato, si oppongono a queste misure il movimento Revolución Ciudadana (Rc), fondato dall’ex presidente Rafael Correa, e la potente Confederazione delle Nazionalità Indigene (Conaie). Anche sindacati e organizzazioni sociali si sono uniti al fronte contrario, evidenziando le divisioni politiche che caratterizzano il dibattito attuale.
Il contesto di crisi
La consultazione si inserisce in un contesto di grave crisi di sicurezza, che ha spinto il governo a dichiarare lo stato di ‘conflitto interno‘. Questo stato di emergenza è stato giustificato dalla necessità di affrontare le gang legate ai potenti cartelli colombiani e messicani. La richiesta di ritorno delle basi militari statunitensi è vista come una misura per contrastare l’ondata di violenza che ha colpito il Paese.
Misure di sicurezza per il voto
Per garantire la sicurezza durante il referendum, le autorità elettorali hanno schierato un imponente dispiegamento di forze. Sono stati mobilitati 57.470 agenti di polizia, mentre 61.500 militari sorvegliano i confini, le prigioni e le aree strategiche. Queste misure sono state adottate per proteggere i seggi e garantire un regolare svolgimento delle operazioni di voto, in un clima di crescente tensione.
Un anno di violenza record
Negli ultimi anni, l’Ecuador ha visto un aumento allarmante della criminalità . Secondo un rapporto della ong International Crisis Group (Icg), il primo semestre del 2025 è stato il più violento della storia del Paese, con circa 4.500 omicidi registrati. Questo dato evidenzia la gravità della situazione e la necessità di risposte efficaci da parte del governo per ripristinare la sicurezza e la stabilità sociale.
La consultazione elettorale rappresenta quindi un passaggio fondamentale per il futuro politico e sociale dell’Ecuador, in un momento in cui la sicurezza e la governabilità sono poste a dura prova.
