Decine di giovani hanno preso parte a una manifestazione a Lima, il 15 novembre 2025, sfidando lo stato di emergenza dichiarato nel Paese. Questa protesta si inserisce nel contesto di una crescente preoccupazione per l’insicurezza, un tema che ha mobilitato in particolare la “Generazione Z” peruviana, composta da individui nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Secondo quanto riportato dall’Agenzia France-Presse (AFP), questo incontro rappresenta il primo dopo le violente manifestazioni del 15 ottobre, che hanno portato alla morte di un manifestante e a oltre 100 feriti.
Criminalità e crisi politica in perù
La criminalità in forte aumento ha spinto i cittadini a scendere in piazza, con i giovani che si fanno portavoce di una frustrazione crescente nei confronti della crisi politica che affligge il Perù. Negli ultimi dieci anni, il Paese ha visto un susseguirsi di sette presidenti, un cambio di leadership che ha generato instabilità e incertezze. Il recente impeachment dell’ex presidente Dina Boluarte, avvenuto il 10 ottobre, ha ulteriormente aggravato la situazione, con José Jeri, ex presidente del Parlamento, che ha assunto il suo posto.
Determinazione dei giovani e futuro politico
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno mostrato cartelli con frasi emblematiche come “Jeri fuori, se ne devono andare tutti“, esprimendo così il loro discontento nei confronti dell’attuale governo e delle istituzioni politiche. La determinazione dei giovani di far sentire la propria voce in un clima di crescente insicurezza e instabilità rappresenta un momento cruciale per il futuro politico del Perù.
