La capitale ucraina, Kiev, ha vissuto una notte di terrore il 15 gennaio 2025, a causa di uno dei bombardamenti più devastanti dall’inizio del conflitto. Le autorità locali hanno riportato almeno sei morti e decine di feriti, mentre incendi si sono propagati in diverse aree della città . I residenti, spaventati, si sono riversati nelle strade circondate da macerie, cercando riparo dalle esplosioni. Secondo le informazioni fornite dalle autorità , l’attacco ha coinvolto l’impiego di 430 droni e 18 missili, estendendo il clima di paura fino a Odessa.
Attacchi a Kiev e danni ingenti
A Kiev, il capo dell’amministrazione militare, Tymur Tkachenko, ha denunciato che gli edifici residenziali sono stati colpiti in “praticamente ogni distritto“. Nonostante la maggior parte dei droni e dei missili sia stata abbattuta, i danni causati dalla caduta di detriti hanno colpito grattacieli, una scuola, una struttura medica e diversi edifici amministrativi in nove distretti. Le sei vittime, tutte residenti in un condominio nell’area di Lisovyi, sono state causate da un drone che ha provocato il crollo di quattro piani. Oltre ai sei deceduti, sono stati registrati almeno 34 feriti, tra cui due bambini e una donna incinta. Un altro bombardamento ha causato la morte di due persone a Chornomorsk, nell’oblast di Odessa, colpendo un mercato affollato.
Reazioni e contromisure
Le interruzioni di energia elettrica sono state segnalate in tutto il Paese, mentre Mosca ha giustificato gli attacchi come “risposte a raid contro le nostre infrastrutture“. In un contesto di crescente tensione, l’Ucraina ha intensificato le sue operazioni nel territorio russo, mirando a raffinerie, depositi e oleodotti per colpire le fonti di finanziamento del nemico. Recentemente, il porto di Novorossijsk ha subito danni significativi, costringendo a fermare le esportazioni di greggio. Le autorità locali hanno confermato danni a una nave e a edifici residenziali, con quattro feriti a seguito dell’attacco.
Le nuove armi ucraine e il supporto internazionale
Nell’ambito di questa escalation, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato il lancio di missili da crociera a lungo raggio di produzione nazionale, i Long Neptune, senza rivelare i dettagli sugli obiettivi. La questione del rifornimento di armi rimane cruciale per Kiev, che continua a sollecitare assistenza ai partner occidentali. Tuttavia, durante la recente riunione dei ministri della Difesa del gruppo E5, che include anche l’Italia, non sono emerse novità significative.
L’alto rappresentante estone Kaja Kallas ha sottolineato che l’Unione Europea non dispone di mezzi di difesa antiaerea, lasciando agli Stati membri la decisione su come supportare l’Ucraina. Il ministro tedesco Boris Pistorius ha mantenuto riservatezza riguardo all’eventuale fornitura di missili Taurus a Kiev, in linea con la posizione del governo tedesco. Zelensky cercherà di ottenere ulteriori aiuti durante il suo prossimo tour diplomatico in Europa.
Il tour diplomatico di Zelensky
Il 16 gennaio 2025, Zelensky sarà ricevuto all’Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron, con il quale visiterà il comando della “forza multinazionale” che Francia e Germania stanno cercando di costituire in vista di un possibile cessate il fuoco con la Russia. Questa coalizione, secondo le informazioni di Parigi, comprende 35 Paesi oltre all’Ucraina e il suo stato maggiore è già pronto a “dispiegare una forza al termine di una tregua”. Successivamente, Zelensky si recherà ad Atene e Madrid, dove discuterà , tra l’altro, del Corridoio verticale, una rete di infrastrutture progettata per rifornire Kiev, trasportando gas naturale dagli Stati Uniti attraverso i porti greci e i Balcani.
