Un mese prima dell’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin a Helsinki, avvenuto nel luglio 2018, Jeffrey Epstein tentò di inviare un messaggio a un importante diplomatico russo. Secondo quanto riportato da Politico, Epstein suggerì di contattarlo per ottenere una migliore comprensione del presidente americano. La comunicazione è stata rivelata attraverso un’email datata 24 giugno 2018, indirizzata a Thorbjorn Jagland, ex primo ministro norvegese e all’epoca presidente del Consiglio europeo.
Il tentativo di comunicazione di Epstein
Nella missiva, Epstein scrisse: “Potresti consigliare a Putin che Lavrov potrebbe ottenere informazioni parlando con me”. Questo tentativo di Epstein di inserirsi nei canali diplomatici non è isolato; in altre comunicazioni, egli menzionò di aver discusso di Trump con Vitaly Churkin, l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, deceduto nel 2017. La strategia di Epstein di posizionarsi come intermediario tra le potenze mondiali mette in luce la sua rete di contatti e il suo tentativo di influenzare le dinamiche politiche internazionali.
Contesto di tensione tra Stati Uniti e Russia
Questi eventi si collocano in un contesto di crescente tensione tra Stati Uniti e Russia, con l’amministrazione Trump che cercava di stabilire relazioni più distese con Mosca. La figura di Epstein, con le sue connessioni e i suoi metodi controversi, si inserisce in un quadro complesso di relazioni internazionali, dove il confine tra affari e politica si fa spesso sfumato.
